Campane e concerti storici - Regione Marche
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-H10 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H10.214
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Provincia
di Macerata - Comune di Recanati - Parte V
CENSIMENTO 2012
Le Campane della Cattedrale
di Ing. Luca Paolini di Osimo
Quadro di unione - Comune di Recanati:
- Parte 01: Documenti dal 1940 al 1941
- Parte 02: Documenti dal 1942 al 1943
- Parte 03: Documenti senza data
- Parte 04: Documenti dal 1948 al 1953
- Parte 05: Rilievo del 2012: Le campane della Cattedrale - Sei qui
- Parte 06: Rilievo del 2019: Le campane di S. Anna
- Parte 07: Rilievo del 2019: Le campane di S. Vito
- Parte 08: Rilievo del 2019: Le campane
della Torre civica
-
Parte 09: Rilievo del 2021: Le campane di S. Maria in
Castelnuovo frazione di Recanati
I: Fa3, fusa da Bernardino da Rimini nel 1510. Ha un diametro di 107,1 cm e un peso di 690 kg.
II: La3, fusa da Francesco Franceschi di Ancona nel 1610 (è gemella alla II di Loreto). Ha un diametro di 84,8 cm e un peso di 340 kg.
III: Si3, rifusa dalla Pasqualini di Fermo nel 1964. Ha un diametro di 73,4 cm e un peso di 215 kg.
IV: Do#4, fusa dalla Capanni di Castelnovo ne' Monti (RE) nel 2000, anno giubilare, ed è dedicata a San Flaviano Vescovo di Costantinopoli. Ha un diametro di 65,7 cm e un peso di 155 kg
V: Re4, fusa dalla Capanni di Castelnovo ne' Monti (RE) nel 2000, anno giubilare, ed è dedicata a Don Ubaldo Biagioli. Ha un diametro di 61,5 cm circa e un peso di 130 kg circa.
VI: Mi4, rifusa dalla Pasqualini di Fermo nel 1964
Concerto di 6 campane a battaglio cadente veloce (5 piccole in scala diatonica in cella superiore mentre il campanone è isolato in cella inferiore), originariamente elettrificate a slancio dalla Ditta Broili di Udine probabilmente nel 1964, anno di rifusione di III e VI (in quel periodo tutte le campane erano inceppate dalla Ditta Pasqualini).
In seguito ai lavori di restauro della chiesa, che si sono protratti a lungo (fino al 2011) a causa del sisma del 1997, l'impianto è stato rifatto dalla Ditta Capanni col sistema a battaglio cadente veloce per non sollecitare troppo la torre, ma sopra ai ceppi è stato aggiunto il fiocco Pasqualini originale.
Sia per quanto riguarda la II, che per quanto riguarda la III e la VI si tratta di rifusioni.
Curioso � il fatto che esistono molte analogie con le campane della basilica
della Santa Casa di Loreto. Infatti le due campane maggiori di entrambe le
basiliche sono state fuse dagli stessi fonditori e in anni molto vicini (per
Loreto il Campanone è stato fuso da
Bernardino da Rimini
nel 1515, e la campana di seconda grandezza da
Francesco Franceschi di Ancona
nel 1610).
Inoltre la prima elettrificazione della movimentazione delle campane è stata
eseguita dalla stessa ditta, ossia la
Broili
.
Nel caso della basilica di Loreto ciò è avvenuto nel marzo del 1960, mentre in
questo caso potrebbe essere stata eseguita in concomitanza con la rifusione
della III e della VI, ossia nel 1964.
Prima di tale data le campane sembrerebbero essere state 4, posizionate sulle
finestre della cella inferiore, ora occupata dal campanone.
Le due campane
Capanni, ossia la IV e la V sono dedicate rispettivamente a San Flaviano vescovo di Costantinopoli e a don Ubaldo Biagioli (ed un'altra
persona), e sono state fuse in occasione del Giubileo del 2000. Esse sono
posizionate in un'unica finestra.
Per quanto riguarda le due campane Pasqualini (la III e la VI) non sono presenti indicazioni sulle campane dalle quali sono state rifuse.
Riguardo alla campana di seconda grandezza, la sua posizione attuale ne rende
impossibile la lettura delle iscrizioni presenti sulla faccia che guarda verso
l'esterno della torre campanaria.
Analogamente le iscrizioni presenti sul Campanone sono difficilmente leggibili a
causa della posizione, e richiederebbero la presenza di almeno due persone
equipaggiate con una scala.
Si ringrazia di cuore il parroco don Pietro Spernanzoni, il quale ha appoggiato questa iniziativa.
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Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni tratto da monografia di Ing. Luca Paolini
Bib-ST-815 - Archivi Curie Marchigiane - Per gentile concessione di Ing. Luca Paolini di Osimo