Antonio Selegari (1780-1854) ed il figlio Antonio.

Questi ampliarono l'organico della ditta assumendo due nuovi collaboratori: Domenico Regno Ottonar e Vincenzo agente della casa. Le loro campane sono caratterizzate da un suono dolce, rispetto alle forme delle campane Ruffini, la calotta risulta più larga, alta ed arrotondata, il partito decorativo è ricco ma delicato.

Nel 1830 fuse 3 campane più sonello  per la parrocchiale di S. Lorenzo (VR).

Nel 1833 Antonio fuse un concerto di 5 campane in Lab3 per la parrocchiale di Chievo (VR), oggi non più esistente.

Sulle campane Partilora-Selegari, a similitudine di quanto faceva il Ruffini, rileviamo, in mezzo ai motivi floreali, la comparsa di animaletti che nell’iconografia religiosa simboleggiano varie virtù.

Del Selegari possiamo ancora oggi ascoltare gli incantevoli concerti delle Stimate, San Lorenzo ed Oppeano. La ditta si prestava anche ad interventi di accordatura su concerti di campane esistenti.

La famiglia concluse improvvisamente l’attività per aver fallito la fusione di un grosso ed importante bronzo.

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