Famiglie di Fonditori storici - Regione Veneto
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-G20 - Rassegna fonditori storici - Pag. ARS-G20.10
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2007 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
(VR) - Verona - Famiglia Chiappani
Val Rendena, secolo XVIII.
La
famiglia Chiappani è originaria della Val Rendena e, da decenni, si occupa della
lavorazione dei metalli.
1728
Nasce a Cavedine Bartolomeo Chiappani.
1770 –
1783 Bartolomeo Chiappani lavora come rappresentante per il Trentino di
Giuseppe Ruffini, gestendo lo stabilimento di Rovereto. Il rapporto dura
fino ad un contenzioso riguardante alcune retribuzioni mai pagate. Dal 1781
Ruffini aveva anche i seguenti soci:
Pietro Cavadini,
Anton Maria Partilora.
1791
Bartolomeo cede la fonderia ai figli Luigi e Lorenzo. Tra i tre viene siglato un
patto che obbliga il padre a fondere campane non più pesanti di 40 libre.
1793
Bartolomeo viene citato a giudizio da Luigi e Lorenzo perché assieme ad altri
suoi 2 figli (Giuseppe ed Angelo) sta fondendo una campana che non rispetta il
patto del 1791.
1793
dopo il processo, vinto da Bartolomeo,si decide la formazione della società
“Bartolomeo Chiappani e Figli”.
Verona, secolo XIX.
A Verona, nell'ambito della fusione delle campane, nel XIX secolo operò Luigi Chiappani, successore di Ruffini (1803 - 1852), figlio di Bartolomeo, fonditore a Trento.
Il
secondogenito, Luigi (1760-1837) sposa la veronese Maria Gozzi e si trasferisce
nella città scaligera aprendo una
succursale in casa Foresti (vicolo Mustacchi), quartiere Santa Maria in Organo.
1827 la
fonderia si trasferisce in via Sant'Alessio, nella chiesa sconsacrata di San
Pietro Martire nel quartiere di Santo Stefano, Verona. Lo stabile era di
proprietà della famiglia Sona, costruttori d'organi. Qui comincia anche a
dedicarsi al commercio di campane di seconda mano.
REGESTO Campane fuse per anno da
Luigi I
1813
4 per S
Maria in stele
Brentino veronese.
1826
3 per
Cordenigo.
1827
Schio
(vi)
Badia
polesine (ro)
Badia
calavena.
3 per Lazise [fa#4]
1828
Bassano
(vi) [campana in la2, 4800 kg dichiarati]*,
3 campane destinazione ignota.
1829
3 per
Cerlongo
1830
2
campane per il lago di Garda
2 per
Palazzolo di Sona.
1831
4
campane per il sud Tirol
Palazzolo sull'Oglio (bs) [5 campane in si2 da 3200 kg dichiarati]
1832
3 per il
bresciano
3 per il
sued Tirol
1833
6 per
Mantova
5 per il
Sud Tirol fuse a Trento
3 per
Ena
7 per Borgofranco
1834
4 per
Tirolo superiore,
11 per
Brescia
1835
3 per
Brescia,
3 per
Torrione del Cristo,
3 per s
Domenico*,
7 per
Boscochiesanuova [6 + ottava, do3]
1836
6 per
mozzecane [fa3],
...per
brescia
1837
3 per
Cisano,
2 per
Brescia,
Alla sua morte prese le redini
della ditta il figlio Luigi Junior (che pare fosse sposato con Rosa Soletti,
appartenente alla famosa dinastia di fonditori bresciani) che lavorò fino al
1852. Produssero campane per il
Veneto, la Lombardia, il Trentino, il Suedtirol ed il Tirolo superiore. La sede venne situata dapprima
nei pressi di Santa Maria in Organo, successivamente, verso il 1827, all'interno
della chiesetta sconsacrata di San Pietro Martire, vale a dire a meno di
quaranta metri dalla fonderia Selegari-Partilora. Le loro campane avevano una
voce avvolgente ed autoritaria, un partito decorativo con motivi goticheggianti
ed una forma raffinata caratterizzata da una calotta larga e non prominente. Praticavano anche la
compravendita di campane usate ed erano soliti effettuare le fusioni nottetempo. Prestigioso lavoro della ditta
veronese fu una grossa campana, dichiarata del peso di 4.800 kg, fusa per la
torre civica di Bassano ed un maestoso concerto di cinque campane per Palazzolo
sull’Oglio, la cui maggiore pesava 3200 kg. Realizzarono diverse buone
campane in terra veronese: ne sono un esempio le due che completano il concerto
di San Giorgio in Braida. Altri esemplari ancora in attività si trovano a San
Domenico al Corso, Cavaion, Affi, Breonio, Marzana, Ca’degli Oppi, Bussolengo,
Torrebelvicino. REGESTO Campane fuse per anno
da Luigi II
1838
3 per
Magnacavallo (Mn) [lab3],
3 per
... [lab],
6 per
Affi [re3]*
1839
6 per
Gazzolo (Mn) [re3],
2 per
Pomponesco (Mn),
6 per S
M Organo [fa#3],
6 per Ca
degli oppi [lab3]*
1840
3 per
Sezano [do4],
5 per
Cogollo [Mi3]
E'
attiva una succursale Bresciana, dismessa dai
Soletti, nella quale vengono fuse campane per la provincia lombarda, 6 per
Sarezzo.
1841
... per
Cadore,
3 per
Padova,
1 in re3
1842
9 per
Bussolengo (5 frati [re4]*, 2 san valentino*, 5 parrocchia),
5 per
Rendena [re3] ,
6 per
Marzana [lab3]*
1843
... per
Staro,
... per
Trento,
... per
Tirolo superiore,
3 per
Buzol,
3 per
Madrè (vi),
... per
Grezzano,
3 per
Torrebelvicino (Vi) [Re3]*
3 per
Roncoferraro [Lab3],
2 per
Belluno veronese
1845
5 per
Gambellara (vi) [mib3]
6 per
Breonio [re3]*,
5 per
Trevenzuolo,
3 per
Madonna della Corona,
... per
Brennero
... per
Carbonara,
... per
Trento,
... per
Lonigo (vi)
1848
... per
sant'Andrea
1849
5 per
alpo [fa3]
1 per
Avio (Tn) [campana maggiore],
... per
Parona
1852
1
aggiunta per San Giorgio in Braida [mi4]*
* =
sicuramente ancora in loco nel 2009
spessa
media
sottile
Eb
1130
930
840
G
565
465
420
B
290
230
210
San Giorgio, Santa Maria in
Organo
Marzana, Cavaion, Cà degli
Oppi.
Il
concerto più prestigioso fuso fu quello di sei campane in scala più l'ottavino
per Santa Maria in Organo, in tono di fa#3 calante, la cui maggiore pesava circa
675 kg.
Maria ed
il fratello minore Luigi II tornano a Trento prima del 1855. Egli, riunendosi
alla famiglia, collabora nella fonderia.
... per Boscochiesanuova
1844
1846
1847
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Bib-ST-487 - Dal Pozzo, Enciclopedia dell'Artigianato, Milano 1966G
Bib-ST-488 - I mestieri di Venezia, storia, arte e devozione delle corporazioni dal XIII al XVIII secolo, Cittadella, (Padova ) 1997