Progetti di restauro e consolidamento campanili di ing. arch. Michele Cuzzoni
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-Q03 - Restauro campanili di ing. arch. Michele Cuzzoni - Pag. ATS-Q03.09
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2013 - Progetto: Campanile di S. Biagio -
Galgiana di Casatenovo (LC)
Progetto e direzione lavori: Ing. Arch. Michele Cuzzoni
- Sannazzaro de' Burgondi (PV)
Cella campanaria, timpani e guglia: situazione iniziale - Giugno 2013
Cella campanaria, timpani e guglia: Restauro - Giugno / Ottobre 2013
Progetto e Direzione Lavori Cella campanaria e guglia: Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Qui il progetto di restauro delle campane.
Nel corso
dell’anno 2013 si sono realizzati i necessari interventi di restauro al
campanile, alla cella campanaria ed alle campane della parrocchia “S. Biagio” di
Galgiana, frazione del Comune di Casatenovo.
Dopo accurate
ricerche di archivio presso la parrocchia, si sono rinvenuti numerosi dettagli
sul campanile e sulle campane, di cui si fornisce un breve riassunto.
La primitiva torre campanaria di Galgiana era alta una decina
di metri ed era situata a sinistra della chiesa; sulla torre era installato nel
XVIII secolo un piccolo concerto di tre campane, fuse in tempi diversi dal
fonditore
Nicolao
Bonavilla: 1754
(campanone, Fa3), 1782 (seconda, Sol3), 1771 (piccola, La3)
Nel 1840, utilizzando pietra granitica locale, si riedificò
nella posizione attuale il campanile, alto 15 m.
Al suo interno il
fonditore
Michele Comerio pose un concerto di
5 Campane (Re3, Mi3, Fa#3, Sol3, La3) in “sagoma
media”.
Nel 1888 il parroco Don Carlo Buttafava, decise il sopralzo
della torre, il cui progetto fu realizzato dal fratello del parroco ing. G.
Buttafava. Nel preventivo di spesa, si legge che tutti i materiali dell’erigendo
sopralzo sarebbero stati reperiti presso la Cava di Andrea Pirovano di Viganò;
in particolare il fusto “dovrà essere
realizzato in pietrame di Cornettone,
legato da calce forte e cemento rosso a presa rapida”.
I Fratelli Cantù di Velate realizzarono l’ossatura lignea
della guglia a covone, mentre i Fratelli Citteri di Lesmo ne curarono il
rivestimento in rame (per gli spicchi) e in piombo (per i céntini rilevati).
I Fratelli Sala, imbiancatori di Viganò, dipinsero tutta la
torre fino alla croce, di cui dorarono la sfera.
I lavori, iniziati il 12 aprile 1889, si conclusero a fine
novembre dello stesso anno.
La Fabbriceria e il Parroco contattarono il fonditore Giorgio Pruneri di Grosio per procurare un concerto di campane più grande. Il fonditore propose un concerto di 5 campane in Sib2 del peso di oltre 7.500 kg. Tuttavia, dopo pareri tecnici negativi sulle forze eccessive che tali bronzi avrebbero esercitato sul campanile, il fonditore presentò un concerto di 5 campane in Si2 (Si2, Do#3, Re#3, Mi3, Fa#3) in “sagoma ultraleggera” del peso complessivo di 5.520 kg, la cui fusione avvenne il 15 ottobre 1891.
Il 10 marzo 1891 fu commissionato a
Ippolito Corti di Monza il nuovo
castello in legno, che – tuttavia – venne realizzato in ferro e ghisa con la
collaborazione della ditta
Fratelli
Barigozzi di Milano.
Nel 1932 si ruppero le maniglie della seconda
campana grossa (Do#3), per cui si realizzano dei fori nella calotta della
campana, in cui far passare coppie di tiranti per collegarla al ceppo.
Nel 1942 l’ENDIROT (ENte DIstruzione ROTtami)
requisì la terza campana (Re#3, pesante 900 kg) per motivi bellici. Il bronzo fu
affidato ai fonditori
Ottolina di
Seregno, che la frantumarono.
Nel 1945 il parroco fece rifondere tale campana
dalla
Ditta Barigozzi
di Milano, che
la realizzò in “sagoma leggera”
(quindi più pesante della precedente), risultando così di kg 1.001,3. Fu
collaudata il 7 marzo 1948 dal Maestro di Musica Prof. Eugenio Consonni, che ne
certificò le qualità acustiche.
Nel 1957 la
Ditta Barigozzi intervenne sul
campanone per sostituire un perno rotto.
Nel 1963 furono installati l’impianto di
automazione e l’orologio elettronico.
Nel 1989 fu realizzata la palificazione delle
fondamenta della torre per ovviare ad alcuni cedimenti. Tuttavia a causa di tali
perforazioni realizzate non a regola d’arte, la torre si inclinò verso la
strada: il movimento fu arrestato mediante inserimento di ulteriori 5 micropali.
Fig. 01
– Dettaglio intonaco pilastro |
Fig. 02 –
Dettaglio soffitto cella campanaria |
Fig. 03 –
Lato ovest - Muratura attaccata da agenti
biologici |
Fig. 04–
Lato sud e interno cella - Muratura attaccata da
agenti biologici, disgregazione intonaci |
Fig. 05 –
Lato est e interno cella - Muratura attaccata da
agenti biologici, disgregazione intonaci |
Fig.
06 – Lato nord - Muratura attaccata da agenti
biologici |
Fig. 07 – Lato sud -
Muratura attaccata da agenti biologici |
-
Gli elementi lapidei
sporgenti (cornicioni e timpani), sono attaccati da licheni e muffe
(particolarmente nel lato nord), e in parecchi punti sono fessurati o
addirittura lacunosi di scaglie e frammenti più o meno estesi.
-
Le pigne della base della
guglia sono instabili, a tratti erose, con serio pericolo di distacco e crollo.
Fig.
08 – Dettaglio cornicione fessurato, attaccato
da muffe e licheni, con bordo lacunoso |
Fig.
09 – Dettaglio timpano fessurato, attaccato da
muffe e licheni, con esfoliazioni |
Fig. 10 – Dettaglio pigna fessurata, attaccato da muffe e licheni, con marciume nero |
Fig. 11 – Lato nord -
Cornicione fessurato attaccato da agenti
biologici |
Fig. 12 – Lato nord -
Cornicione fessurato attaccato da agenti
biologici |
Fig. 13 – Lato est -
Timpano fessurato e attaccato da agenti
biologici |
Fig. 14 – Lato nord – Pigna 1 danneggiata | Fig. 15 – Lato nord – Pigna 2 danneggiata |
Fig.
16 – Lato sud – Pigna 3 danneggiata |
Fig. 17 – Lato sud – Pigna
4 danneggiata |
-
La muratura di base della
guglia è ri vestita di intonaci decoesi, attaccati da licheni e muffe
(particolarmente nel lato nord), con numerose lacune in cui risulta visibile il
paramento di laterizi sottostante.
-
La guglia è costituita da
lastre di rame, fissate ai céntini lignei ricoperti di piombo; tali lastre si
presentano deteriorate e ricoperte a tratti da una pesante mano di vernice
giallo-marrognola.
-
Le piombature dei céntini
sono sconnesse dalle lastre di rame, provocando infiltrazioni all’interno della
guglia.
-
La sfera non è coesa alla
punta della guglia e si presenta danneggiata senza alcuna traccia di doratura.
-
La croce non è più
saldamente ancorata all’interno della sfera, per cui essa – per effetto del
vento – dondola oltre il limite consentito rischiando di precipitare a terra. Il
suo fusto si presenta corroso e danneggiato in più punti.
Fig. 18 – Dettaglio guglia danneggiata |
Fig. 19 – Dettaglio sfera
e croce danneggiate |
La superficie intonacata della cella campanaria è stata
bonificata dalle superfetazioni incongruenti; in particolare i rattoppi in
cemento e gli intonaci decoesi irrecuperabili sono stati interamente asportati.
Gli intonaci consistenti, ma con fessurazioni, sono stati
mantenuti previa iniezione di calce.
Tutti gli intonaci esistenti, in buone condizioni, ma
attaccati da agenti biologici, sono stati ripuliti mediante spruzzo di acqua
finemente nebulizzata.
Infine tutte le superfici sono state trattate utilizzando l’impasto di calce fornito dal restauratore della Ditta Calchéra San Giorgio, impasto caratterizzato da una pigmentazione naturale neutra adatta al colore originale della torre.
Fig.
20 – Dettaglio asportazione intonaco
irrecuperabile |
Fig.
21 – Dettaglio soffitto
cella campanaria riparato e reintonacato con
impasto di “Calchéra San Giorgio” |
Le parti fessurate o lacunose sono state risarcite mediante
applicazione di impasto di calce di composizione chimica affine all’originario “Cornettone”
secondo le prescrizioni del restauratore della Ditta Calchéra San Giorgio,
impasto caratterizzato da una pigmentazione naturale affine al colore degli
elementi lapidei originali.
Le pigne sono state sigillate attorno alle zanche esterne ed
al cilindro di ferro interno che le àncora alla base della guglia; le parti
mancanti sono state ripristinate utilizzando l’impasto della Ditta Calchéra,
così come definito al punto precedente.
Gli spioventi e la base di facciata dei timpani sono stati
rivestiti con lastre di rame 8/10 per tutto il loro sviluppo al fine di
facilitare il deflusso delle acque meteoriche e al contempo proteggere la loro
struttura lapidea da pericolose infiltrazioni.
Fig. 22 – Dettaglio cornicione ripulito,
risarcito nelle lacune e trattato con malta “Calchéra” |
Fig. 23 – Timpani
ripuliti, risarciti nelle lacune e rivestiti da
lastre di rame 8/10 |
Fig. 24 –
Dettaglio pigna ripulita, risarcita nelle
lacune, consolidata al piede e trattata con
malta “Calchéra” |
La muratura di base della guglia è stata ripulita con acqua
finemente nebulizzata, ricoperta e trattata utilizzando l’impasto di calce
fornito dal restauratore della Ditta Calchéra San Giorgio, impasto
caratterizzato da una pigmentazione naturale neutra adatta al colore originale
della torre.
Le lastre di rame della guglia sono state decapate al fine di
far riemergere il colore naturale del rame.
Le piombature dei céntini, decapate e ripulite, sono state
sigillate mediante impiego di silicone trasparente.
La sfera è stata fissata alla punta della guglia mediante
saldatura; inoltre è stata interamente dorata.
La croce è stata tenacemente ancorata al cilindro di ferro
che la sostiene; inoltre il predetto cilindro – che si prolunga all’interno
della guglia fino a raggiungere al piede la propria sede naturale – è stato
ulteriormente rafforzato posizionando alcune piccole putrelle che lo cingono
(senza bloccarlo) in più punti lungo il suo sviluppo. In tal modo è garantita la
piccola libera oscillazione della croce per effetto del vento, senza tuttavia
consentirne il ribaltamento od il distacco. Completa l’intervento la saldatura
delle decorazioni staccate e la ritinteggiatura dell’intero manufatto in colore
antracite.
Fig. 25 – La guglia restaurata e ripulita |
Fig. 26 – Dettaglio sfera
dorata e croce restaurata |
Fig. 27 – Lato Sud - 08-11-2013 | Fig.
28 –
Lato Nord - 08-11-2013 |
Fig.
29 –
Lato Sud - 14-11-2013 |
Fig.
30 –
Lato Nord-ovest - 22-11-2013 |
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Bib-TS-000 - Testo e analisi di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Bib-TS-068 - Nuovo Colombo, Manuale dell'Ingegnere, Ed. Hoepli, 2002
Bib-TS-445 - Prof. arch. C.R. Romeo, (L') Approccio metodologico al progetto di restauro attraverso l'analisi di tre casi studio, Faenza, 1992
Bib-TS-477 - M. Cuzzoni, Progetto di Restauro del Complesso parrocchiale di Passalacqua in Comune di Tortona (AL), Progetto esecutivo, Edito in proprio, Sannazzaro de' Burgondi, 2003
Bib-TS-478 - M. Cuzzoni, Progetto di Restauro del Campanile di Bettole in Comune di Pozzolo Formigaro (AL), Progetto esecutivo, Edito in proprio, Sannazzaro de' Burgondi, 2004.
Bib-TS-479 - M. Cuzzoni, Progetto di Restauro Interno del Campanile Monumentale di S. Carlo Borromeo in Comune di Torrazza Coste (PV), Progetto esecutivo, Edito in proprio, Sannazzaro de' Burgondi, 2010
Bib-TS-522 - Ing. Arch. Michele Cuzzoni - "Parrocchia S. Biagio - Galgiana di Casatenovo (LC) - Campanile - Cella campanaria - Campane - Operazioni di Restauro 2013 - Relazione" - Sannazzaro de' Burgondi, 2013