Privacy Policy Cookie Policy /br>

Portale "Ingegneria e Campanologia" - Autore - Sommario - Mappa del Sito - Home


 Storia della Campana

AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)

Cap. ATS-B03 - Storia ed etimologia della Campana - Pag. ATS-B03.01

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2008 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

 

Storia dello strumento musicale "Campana"

 

 

 

 

INDICE:

 

Storia ed utilizzo delle campane

 

La nascita degli strumenti musicali è avvenuta, secondo alcuni autori, parallelamente all'elaborazione di riti religiosi; questa interpretazione è, in parte, confermata dal fatto che nei testi sacri gli strumenti sono spesso associati ai riti religiosi.

 

Le campane, ormai da secoli, adempiono a vari compiti quali annunciare alla comunità eventi importanti o situazioni di pericolo. Secondo molte tradizioni tali oggetti sono la stessa voce del divino (Vox Dei) che comunica con il suo popolo.

Risulta difficile risalire all'origine della campana. 

Nella Bibbia la sua invenzione viene attribuita a Jubal, il creatore di tutti gli strumenti musicali.

 

Le campane più antiche d'Europa sono state rinvenute a Creta e risalgono al secondo millennio avanti Cristo.

Il materiale che le compone, tuttavia, non è il bronzo bensì la terracotta. Probabilmente la nascita della campana come oggi è conosciuta è dovuta alla Cina o all'India. In tali regioni, infatti, ne sono state rinvenute alcune costruite durante la dinastia Chour (1150-250 a.C.).

 

Le campane erano indubbiamente note anche ai romani, ne sono dimostrazione i mosaici di Pompei raffiguranti il loro utilizzo per richiamare i bagnanti alle terme .

 

La diffusione della campana in Europa, tuttavia, è dovuta al cristianesimo che ha portato alla creazione di diverse fonderie.

 

Dettaglio campanile -  Parrocchia di Cornaredo - Febbraio 2008

 

I monaci benedettini si stabilirono sul Monte Cassino, non lontano da Nola, dove dal III sec. a.C. esistevano artigiani che custodivano le arti della fusione.

Un monaco benedettino, Teofilo, fu uno dei primi grandi studiosi e teorici delle complicate leggi acustiche che governano il suono delle campane. Nel X secolo scrisse il Diversarum artium schedula, opera di estrema importanza per i successivi sviluppi delle tecniche di fusione di campane.

 

La Chiesa ritualizzò l'uso delle campane solo nell'XI secolo. Risalenti allo stesso periodo sono i primi documenti che parlano di fonditori itineranti di campane.

L'arte campanaria, quindi, abbandonò la segretezza dei monasteri, e subì le sue prime evoluzioni.

 

Sempre nel XI secolo viene introdotta la campana a forma di tulipano la cui particolare forma generava una maggior risonanza (come era richiesto e desiderato nei grandi campanili delle chiese gotiche).

 

Con l'andare del tempo e lo svilupparsi delle tecniche di fusione, si è cercato di intonare la voce delle campane studiando le più opportune percentuali di metallo per costituire le leghe al bronzo atte a rendere il suono della nota dominante il più pulito possibile.

Cartesio, Huygens, Eulero studiarono approfonditamente il suono di questi strumenti musicali.

 

Parallelamente l'arte campanaria ha cercato di "potenziare" il suono emesso costruendo campane sempre più grandi e monumentali. La campana più grande del mondo è quella ''dello Zar'' (Zar kolokol); fusa nel 1737 essa pesa ben 201.194 kg.

 

Ma è solo nel sec. XIX che, grazie agli studi di Simpson, si poterono intonare perfettamente tra loro gruppi di campane secondo le regole musicali.

 

INDICE

 


 

 

La Forma

 

Le campane possono essere strumenti di forma vascolare, generalmente in metallo, ma a volte anche in legno, vetro o terra cotta.

Sono classificate idiofoni (strumento il cui corpo vibrante è il corpo stesso dello strumento) o, più semplicemente come strumenti a percussione.

Le vibrazioni sono massime ai bordi e diminuiscono verso la sommità della calotta in modo radiale.

 

Esistono due tipi di campane:

 

- quelle fornite di battaglio interno (le più diffuse in Occidente);

- quelle che vengono percosse dall'esterno con un ''martello'' (le classiche campane orientali).

 

Le forme delle campane variano secondo il contesto culturale, l'uso e il materiale di costruzione.

In genere le grandi campane con battaglio sono fuse in bronzo (lega rame-stagno) e vengono ancorate ad una struttura di ferro chiamata castello; questo tipo di campana solitamente è installata nella "cella campanaria" dei campanili o delle torri civiche.

Esistono, però, anche campanelle da tavolo, di piccole dimensioni, spesso d'argento ed artisticamente elaborate, munite d'impugnatura, utilizzate genericamente per richiamare l'attenzione, a tavola per chiamare il personale di servizio o talvolta, durante la messa, per indicare ai fedeli al momento dell'Elevazione quando inginocchiarsi e rialzarsi secondo la liturgia.

 

Contrariamente a quanto si pensa, la forma delle campane può essere molto diversa secondo il periodo, il materiale e lo scopo per cui sono state costruite.

 

Le pareti possono essere concave o convesse, emisferiche, a forma di botte o di tulipano.

In sezione possono essere rotonde, quadrate, rettangolari, ellittiche o poligonali.

 

Dettaglio campanello da sanctus  - Gennaio 2008

 

Le campane cinesi hanno spesso il profilo della bocca costruito in modo da riprodurre la sagoma stilizzata del fior di loto.

Le campane precristiane erano, in Europa, tutte di dimensioni ridotte ("tintinnabula aurea") e anche le prime campane cristiane, realizzate nei monasteri, erano piuttosto piccole, fatte con lastre di ferro battuto, squadrate e rivoltate, simili ai campanacci delle mucche. I03.01 - Evoluzione storica delle Sagome.

 

Le campane in bronzo cominciarono ad essere prodotte solo intorno all'VIII secolo: la tecnica di fusione, infatti, pur essendo nota in era precristiana, fu perduta durante il periodo delle invasioni barbariche.

 

La fusione del bronzo permise di costruire campane più grandi e dalle pareti più spesse (nel IX secolo si raggiungono 4 quintali) e di mantenere un maggior controllo della forma della campana, che comincia a diventare prevalentemente rotonda.

 

Nell'XI secolo le altissime torri gotiche costrinsero i fonditori a costruire campane sempre più grandi e potenti: la forma si  allarga sul fondo.

 

Entro il XIII secolo questa divenne la forma più diffusa, ma cambiò lievemente intorno al 1400, diventando più corta e concava, con una parte superiore (detta ''cielo'') più larga. I03.01 - Evoluzione storica delle Sagome.

 

Quanto all'abitudine di decorare le campane con iscrizioni o motivi decorativi vari, si può dire che abbia un'illustre precedente nelle campane Chou (1122 a.C.-221 a.C.) che erano adornate con motivi simbolici attaccati alla superficie dello strumento con la tecnica della cera persa.

 

Per i dettagli di tecniche costruttive si rimanda alla pagina relativa, I04.01 - Progettazione e Costruzione di una Campana

 

INDICE

 


Portale "Ingegneria e Campanologia" - Autore - Sommario - Mappa del Sito - Home

Bibliografia

Bib-TS-014 - Aldigheri P. Le leghe bronzee e le loro applicazioni, Trento, 2003

TOP