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 Campane e concerti storici - Regione Marche

AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)

Cap. ARS-H10 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H10.049

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2019 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

Provincia di Ancona - Comune di Ancona

CENSIMENTO 2018

Le Campane della Città

di Ing. Luca Paolini di Osimo

 

 

 

INDICE:

Rilevazioni effettuate domenica 30 settembre 2018.

 

INTRODUZIONE

 

La presente relazione tratta della campana maggiore presente sulla torre civica del comune di Castelfidardo.

Questo campana, che risulta essere attualmente la più grande tutta la città di Castelfidardo, viene utilizzata per il suono delle ore dell’orologio della torre.

Anche se ancora sono presenti il ceppo e l’aspa per il suono manuale, da decenni non viene più suonata a distesa, a causa delle oscillazioni che provocherebbe alla struttura della torre.

 

E’ presente anche un’altra campana, di nota Rebemolle 4 calante, che si trova sulla cima della torre civica e che suona i quarti d’ora, di cui purtroppo non si sono effettuati i rilievi a causa della pericolosità della scala di accesso all’ultimo livello della torre.

INDICE

DESCRIZIONE

 

Fusa nel 1803, da Luigi Pasqualini di Montedinove.

 

Sulla calotta superiore presenta un’iscrizione disposta su tre righe[1]:

+ [Hanc creaturam a sacro benedicta] PRAESULE ET IN HONOREM TUI B ● V ● MARIAE AC SS PNORUM CONDITAM MISERICORS ASPICE DEUS

+ [Ad sonitum eius laudetur nomen tuum] DEUS SIT PATRIA INCOLUMIS ET PROCUL FUGIANT AB EA TEMPESTATES OMNESQVE BARTES ADVERSAE  

+ [Ill.mi DD.Petro Francisco Philippi et] IGNATIO SCIAVA AD HOC OPUS PER ILLMUM CASTRIFIDARDI MAGISTRATUM DEPUTATISANNO DOMINI MDCCCIII

 

PER ALOYSIUS

PASQUALINI EX

MONTIS DE NOVEM

FUDIT

 

Diametro: 122 cm.

Spessore: 9 cm.

Peso della campana: 10 quintali circa.

Nota: Re 3 calante.

 

INDICE

STORIA DELLA FUSIONE DELLA CAMPANA[2]

 

19.7.1803 “Essendosi rotta la pubblica campana di questa Terra di Castelfidardo ne viene fatta la nuova refusione, previa le debite licenze della sacra Congregazione del Buon Governo,mediante l'opera del signor Luigi Pasqualini di Montedinove. Segue la medesima in un cassotto a pianterreno situata nella contrada entro questa terra denominata "breccia", spettante in proprietà alla signora Maddalena Gaudenti Baroni Gramaglia di Sirolo che per l'effetto suddivisato somministra graziosamente il sito medesimo. La stessa campana è riuscita di ottimo suono. In essa vi si veggono impresse l'effige del Santissimo Crocifisso, mancante di una gamba per effetto di malfusione in quella parte, l'effige della Madonna Santissima di Loreto, sopra la sua casa in atto di essere trasportata dagli angeli, quelle di Sant'Emidio e di San Vittore Protettori di questa terra, e sotto la figura dell'ultimo di questi santi evvi lo stemma gentilizio di questa illustrissima comunità.

Intorno ad essa campana leggesi impressa l'infrascritta iscrizione[3]:

Hanc creaturam a sacro benedicta praesule et in honorem tui,beatae virginis Mariae,ac SS.P.novum conditam,misericors aspice Deus/ Ad sonitum eius laudetur nomen tuum Deus, sit Patria incolumis et procul fungiat ab ea tempestae omnes Partes adversae / Ill.mi DD.Petro Francisco Philippi et Ignatio Sciava ad hoc opus per Illmus Castrifidardi Magistratum Deputatis.Anno Domini MDCCCIII. [4]

Volle l'artefice apporvi uno scherzo rappresentante una lucertola. Come ancora il suo nome in lingua latina, trattato con la di lui imperizia di tale lingua, senza intelligenza dei signori deputati suoi e con pari errori appose sotto la sua immagine S. Emidius.

Il peso della stessa campana è stato invenuto in libbre 3157 e detratta la valuta del metallo della rotta campana, il pubblico di Castelfidardo suddetto ha incontrato la spesa per il nuovo metallo, per la mercede dovuta all'artefice, per cicogna, ferratura ed altre manualità indispensabili la somma in tutto di...” [5]

24.7.1803 Il campanone viene benedetto nelle sacre forme prescritte dal rituale romano da Mons. Felice Paoli, Vescovo di Loreto e Recanati,nella Chiesa Collegiata,ove preventivamente era stata  trasportato,nel dopopranzo,presente molta quantità di popolo accorsa alla sacra funzione.

Più tardi il 2(o12?).8.1803 in occasione della fusione del campanone comunale vengono impresse l'effigie del Crocifisso, della Santa Casa di Loreto trasportata dagli angeli e quelle di S.Vittore e di S. Emidio protettori di questa terra.


[1] A causa della ristrettezza della cella campanaria è stato possibile leggere solo una parte delle iscrizioni compresa la firma del fonditore; esse verranno di seguito riportate in MAIUSCOLO. Le restanti iscrizioni, riportate in minuscolo ed entro le parentesi quadre, sono state prese da documenti storici presenti nell’archivio storico comunale.

[2] Da documenti storici presenti nell’archivio storico comunale

[3]  opera del signor Ottavio Canonico Ghirardelli

[4]  Nostra traduzione: Guarda o Dio misericordioso questa opera , benedetta dal sacro Presule e costruita in onore della Beata Vergine Maria. /  Al  suono della campana sia lodato il tuo nome Dio, sia sempre salva la Patria e tutte le avversità  fuggano da questa con prestezza. / Essendo deputati a questa opera Pietro Francesco Filippi e  Ignazio Sciava per conto  della Magistratura di Castelfidardo. Anno del Signore MDCCCIII

[5]  A.C.Cf. Vedi rogito del...

INDICE

Rilevazioni effettuate sabato 16 giugno 2018

 

PREMESSA

La presente relazione descrive le campane della chiesa di Santo Stefano di Castelfidardo, detta Collegiata.

A causa della pericolosità delle operazioni effettuate, dovuta in primo luogo alla notevole altezza dei bronzi rispetto al pavimento della cella campanaria, non è stato possibile rilevare con precisione alcune delle immagini raffigurate sulle campane.

La seguente trattazione andrebbe poi approfondita con ricerche sugli archivi diocesano e parrocchiale per una conoscenza più approfondita delle vicende storiche, come ad esempio le rifusioni, subite nel corso dei secoli da queste campane.

Da queste ulteriori ricerche si potrebbe poi tracciare la storia della campana più piccola, la quale non solo è la più antica delle quattro, ma che è stata anche fusa circa un secolo e mezzo prima della costruzione dell'attuale campanile.

Mi auguro infine si riesca a risalire agli eredi degli ultimi campanari, per sapere anche come venivano eseguite manualmente le suonate prima del 1967, anno in cui il parroco don Primo Recanati, fece elettrificare i bronzi dalla ditta Fagan di Vicenza.

 

Per concludere questa prefazione ringrazio di cuore don Bruno Bottaluscio che ha permesso questa iniziativa, Mario Montini e il Centro Studi Storici Fidardensi

 

Luca Paolini

Giugno 2018

 

INDICE

CAMPANONE

 

Fusa nel 1892 dalla fonderia Daciano Colbachini di Padova

Sulla parte superiore della campana decorazioni a motivo di foglie.

Immediatamente sotto, è presente un'iscrizione in latino disposta su un'unica riga che dice:

EXAUDI DOMINE VOCEM POPULI TUI ET LIBERA EUM AB OMNI MALO ANNO MDCCCXCII

 

Sotto l'iscrizione è presente un festone a motivo di foglie che percorre tutta la circonferenza della campana ritroviamo:

- lo stemma del fonditore

PREMIATA FONDERIA CAMPANE

DACIANO COLBACHINI

E

FIGLI

IN

PADOVA

- un Crocifisso

- Santo Stefano

- uno stemma circolare con all'interno l'iscrizione

SOLI

[DEO HONOR][1]

ET

GLORIA

- Sant’Emidio

- altro stemma con all'interno l'iscrizione

A FULGURE ET

TEMPESTATE

LIBERA NOS

DOMINE

- un martire (forse San Vittore)

- uno stemma con all'interno l'iscrizione

IN TE

DOMINE

SPERAVI

NON

CONFUNDAR

IN

AETERNUM

 

 

Sulla bocca della campana altri festoni a motivi vegetali

 

Diametro: 109 cm. Peso della campana: 700 kg circa.

Nota: Fa 3 crescente.

 

INDICE

CAMPANA DI SECONDA GRANDEZZA

 

Fusa nel settembre del 1905 dalla fonderia Daciano Colbachini di Padova

 

Sulla parte superiore della campana raffigurazioni di foglie

 

Sulla parte centrale della campana immagini tra le quali figurano lo stemma di Castelfidardo, Santo Stefano, la Vergine con Bambino, Sant’Emidio, un altro simbolo, e gli strumenti della passione di Cristo.

 

Tutte le immagini sono alternate da piante

 

Sulla bocca della campana: l'iscrizione su un'unica riga:

AERE CAPITOLARI PREMIATA FONDERIA PONTIFICIA DACIANO COLBACHINI E FIGLI IN PADOVA SETTEMBRE 1905

 

Diametro: 85,5 cm. Peso della campana: 340 kg circa.

Nota: La 3

INDICE

 

CAMPANA DI TERZA GRANDEZZA

 

Fusa da Luigi Baldini di Macerata.

Non vi è impressa la data, ma si può sicuramente datarla agli ultimi anni del 1800[2]

 

Festoni sulla parte superiore della campana

Sulla parte centrale sono impressi:

- lo stemma del fonditore:

LUIGI BALDINI

FONDITORE

MACERATA

- un Crocifisso

- un vaso di fiori

- altra immagine

- un Santo (con tutta probabilità San Vittore)

- la Beata Vergine del soccorso con sotto l'iscrizione

S. MARIA SUCCURRE MISERIS

- altro vaso di fiori

- altra rappresentazione della Vergine Maria, probabilmente la Vergine di Loreto sopra la sua casa[3]

 

Diametro: 76 cm. Peso della campana: 270 kg circa.

Nota: Do 4

INDICE

  

CAMPANA DI QUARTA GRANDEZZA

 

Fusa nel 1620

 

Sulla parte superiore della campana è presente un'iscrizione disposta su un'unica riga:

+ ASUMPTA ● EST ● MARIA ● IN ● COELUM ● GAUDENT ● ANGELI ● MDCXX

 

Sulla pancia della campana sono presenti:

- un Crocifisso

- una Croce

 

Diametro: 56,5 cm. Peso della campana: 100 kg circa.

Nota: Fa 4 calante

 

INDICE

 

BREVE STORIA DEL CAMPANILE E DELLE CAMPANE[4]

1606 La Confraternita del Corpo di Cristo spende 88 scudi e bolognini 20 per la fusione delle campane.

 

1705 Le colonne (una di verde antico e l'altra di granito d'oriente come dalla Relazione Visita Civalli) del tempio di San Vittore, in successione di tempo ,vengono vendute al Cardinale Girotti, Vescovo di Fermo, che le destina ad una Chiesa di Roma e con il loro ricavato vengono comprate la campane del campanile della chiesa Collegiata[5].

 

1763 Viene ultimata la costruzione della torre campanaria (1731/63) della chiesa Collegiata, in stile barocco con terminale a cipolla.

 

1892 Nel di' di Pasqua il campanone al suono del vespro si rompe. Due fonditori si offrono per la rifusione:uno di Padova e l'altro di Macerata. Il Capitolo invita a Castelfidardo Daciano Colbacchini di Padova. Dopo alcune trattative epistolari, non essendo venuto il Colbacchini a Castelfidardo si invia a Padova Don Giovanni Brillarelli per assistere alla fusione del nuovo campanone. Per l'intonazione della campana il fonditore manda due coristi da ridursi da un maestro di musica. S’invia intanto a Padova la campana rotta. - 10.1892 La campana della Chiesa Collegiata è già fusa.

 

26.12.1992 Solenne inaugurazione della Chiesa Collegiata Santo Stefano e torre campanaria  restaurate, con elettrificazione delle quattro campane opera della Ditta Fagan di Marola di Vicenza eseguita nel 1967.



[1] Tra parentesi graffe le parole che sono state dedotte poiché poco leggibili

[2]Occorrerebbe una pagina per parlare della storia dei fonditori Baldini. Ci si limiterà a dire che gli ultimi fonditori sono stati Vincenzo, che nel 1885 fuse la campana maggiore del Duomo di Cagli (PU) e Luigi, che nel 1894 fuse una campana per chiesa di San Marco di Osimo (AN). Pochissimo tempo dopo la fonderia cessò la sua attività

[3] Purtroppo l’immagine non si è potuta leggere molto bene a causa della presenza dell’elettro-martello e della ruota necessari per il suono della campana

[4] “NOTE SULLE CAMPANE DELLA COLLEGIATA …e non solo”, archivio storico di Castelfidardo

[5] Arch.S.Stefano Bollettario 1690-1705,p.44



INDICE

Rilevazioni effettuate sabato 28 luglio 2018

CAMPANA MAGGIORE

 

Fusa nel 1966 da Lucio Broili di Udine.

Sulla parte superiore della campana decorazioni.

Sulla pancia della campana è presente un pavone, la raffigurazione dell’Assunzione della Vergine Maria, un cervo, ed un altro Santo[1].

 

Sotto, quasi sulla bocca della campana sono presenti le iscrizioni:

FUSE LUCIO BROILI UDINE

 

CASTELFIDARDO MAGGIO 1966

FIORANELLI GIULIO E CONSORTE DONANO

 

Diametro: 79 cm. Peso della campana: 265 kg circa.

Nota: Sibemolle 3

INDICE

 

CAMPANA DI SECONDA GRANDEZZA

 

Fusa nel 1704.

Sulla parte superiore della campana festoni a motivi vegetali.

Immediatamente sotto è presente un’iscrizione disposta su due righe, che recita:

A FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE CHRISTUS NOBISCUM

STATE A ● D ● M ● D ● C ● C ● I ● I ● I ● I

 

Sulla parte centrale della campana è presente la raffigurazione di un Santo, e la Vergine con Bambino.

 

Diametro: 63,5 cm. Peso della campana: 145 kg circa.

Nota: Re 4

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CAMPANA DI TERZA GRANDEZZA

 

Fusa nel 1581.

Sulla parte superiore della campana vi è impressa un’iscrizione disposta su due righe[2]:

+ MENTEM ● SANTAM ● SPONTANEAM ● ONOREM

  DEO ● ET ● PATRIE ● LIBERATIONEM ● D ● LXXXI

Immediatamente sotto, ed in miniatura, vi sono raffigurati degli animali e delle piante

Diametro: 47 cm. Peso della campana: 60 kg circa.

Nota: Solbemolle 4

 

INDICE

 

 

CAMPANA  DI QUARTA GRANDEZZA

 

Fusa nel 1948 dalla fonderia Pasqualini di Fermo.

 

Sulla parte superiore della campana: festoni a motivi di foglie d’olivo.

 

Sulla pancia della campana vi sono raffigurati la Vergine con Bambino, un Crocifisso, l’Agnello Mistico, ed infine lo stemma papale di Pio XII.

Immediatamente sotto l’Agnello Mistico è presente lo stemma del fonditore, tenuto da due Angeli, entro cui è scritto:

FONDERIA

PASQUALINI

FERMO

 

Sotto ancora: festoni a motivi vegetali.

Sulla bocca della campana è presente poi l’iscrizione:

A. D. MCMXLVIII

 

Diametro: 41,2 cm. Peso della campana: 40 kg circa.

Nota: Sol 4



[1] Purtroppo non è stato possibile determinare con certezza chi sia a causa della posizione dell’immagine, la quale si trova a pochi centimetri dal muro della finestra del campanile ed in prossimità dell’elettromartello

[2] E’ riportata l’iscrizione come si ritrova sulla campana.  Non sono stati pertanto corretti gli errori di ortografia del fonditore

.


INDICE

Rilevazioni effettuate sabato 04 agosto 2018

Fusa nel 1803, sicuramente da Luigi Pasqualini di Montedinove.

 

Sulla calotta superiore presenta un’iscrizione disposta su due righe:

+ D O ● M ● ET B ● V ● FR ● VEN ● CN.. ● SUB ● …  ● SS ● .. ● M ● M ● NOV.. ● ERECT ● EX ● ÆRE PP ● AN ● D

+ MDCCCIII ● FUNDEM ● CURNT ● EXST ●  EIUSD ● CNS ● RECT ● ADM ● R ● D ● C����S ● GHIRARDELLIO

 

Sulla pancia della campana è raffigurato un Crocifisso con sotto una salamandra[1] e, dalla parte opposta, la Madonna della Misericordia.

Immediatamente sotto quest’ultima vi è l’iscrizione

CAST●RDO

 

Diametro: 40,7 cm. Peso della campana: 35 kg circa.

Nota: Sol 4



[1] Tipico simbolo del fonditore

FOTOGRAFIE






INDICE

 

Rilevazioni effettuate sabato 04 agosto 2018

 

Purtroppo non è stato possibile avvicinarsi alla campana e leggerne per intero le iscrizioni in quanto, per motivi di sicurezza, è stata fissata una grata metallica alla finestra che dava accesso al campanile

Fusa nel 1864.

 

Sulla parte centrale della campana vi sono le seguenti iscrizioni:

SUOR M A

ADELAIDE

SUP A A

CASTELFIDARDO

 

1864

 

SUOR …

ENRICHETTA

….

Tra le iscrizioni sono raffigurate delle immagini, tra cui si riconoscono una Sant’Anna con la Madonna, e un San Giovanni Battista

INDICE

 



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Bibliografia

Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni tratto da monografia di Ing. Luca Paolini

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