Campane e concerti storici - Regione Lombardia
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-H09 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H09.24
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(SO) - Cepina - Le Campane di S. Maria Assunta (XVIII/XIX sec.)
- Tipologia di suono e movimentazione -
[...] Numerose sono le notizie sulla chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta
lungo i secoli, dalla fondazione (1356), agli ampliamenti del 1498 e 1630, alle
migliorie del 1744 e poi in seguito fino ad oggi.
Sulla costruzione del campanile non vi sono (per ora) documenti utili a
stabilire una data, mentre è certo che la torre attuale fosse in origine un
edificio "di vedetta" fortificato.
"Il 3 giugno 1884 la parrocchia chiese ed ottenne dalla Curia il permesso di
vendere dei terreni per ricavare la somma necessaria per sovralzare il campanile
di un piano e dotarlo di una terza campana".
Si trovano gli elenchi delle ditte operatrici: Colturi Luigi di Bormio per i
legnami (pagati £ 255); Gheffoli Antonio di Mondadizza per il ferro (£ 259),
Piccagnoni Giuseppe fu Angelo di Cepina per lavori di manutenzione e trasporto
campane (£ 253); ed altri artigiani locali (fabbri, carpentieri, lattonieri e
verniciatori).
In questo intervento si utilizzò per la prima volta il cemento, mentre prima era
solo disponibile la calce.
"Il campanile rimase così con il tetto e i 4 pinnacoli, fino al 1932 quando con
il sacerdote Agostino Aquistapace si pensò di apportare la modifica quale appare
attualmente, peraltro parecchio criticata allora, per la somma di £ 18.323".
Nell'archivio parrocchiale compaiono annotazioni sporadiche sull'esistenza di
campane fino al 1800. In particolare:
- nel 1753 si rifuse la campana minore (insieme ad altre tre) nell'abitato di
Morignone per opera di
Natale Mainone (milanese)
- nel 1789 nuova rifusione della campana minore, benedetta il 22 dicembre
dall'Amministratore Parrocchiale don Francesco Settomini, issata sulla torre il
23 dicembre. Fu suonata per la prima volta all'Angelus serale della Vigilia di
Natale del 1789.
Nel 1807 si decise di rifondere la campana maggiore e immediato fu il problema
economico. "Per questo si delegarono, nel luglio 1807, Lorenzo Bracchi, Giovanni
Colturi, Cristoforo Valcepina e Domenico Martinelli come rappresentanti per
reperire tra ogni famiglia uno staio di segale o frumento e sempre in
quell'estate un certo quantitativo di fieno. In alternativa ci si impegnava a
sborsare la somma corrispondente".
Nell'Archivio parrocchiale è presente l'elenco di tutti i parrocchiani che
contribuirono alla spesa della fusione. Poiché la campana da rifondere era di
dimensioni più contenute rispetto a quella che avrebbe dovuto nascere, si
cercarono nei dintorni ed anche a Bormio, pezzi di campane rotte o di metallo
utilizzabile all'uopo.
Il Rogito notarile di Antonio De Gasperi del 7 luglio 1807, è il contratto tra
il fonditore
Pietro Partilora di Verona (attivo nel Grosotto) e i rappresentanti di
Cepina; in esso si parla chiaramente di un'aggiunta del 10% di metallo (per
ingrandire la campana) e la sua garanzia di un anno.
Il Campanone fu consegnato il 20 dicembre del 1807, pagato £ 929 di manodopera e
£ 156 per aggiunta di altro metallo.
La torre aveva così due campane.
"Il 20 marzo 1884 la ditta Giorgio Pruneri di Grosio aveva
fornito un preventivo con 5 progetti per la posa da 3 a 5 campane per una spesa
da £ 1498 a £ 4328. La fabbriceria decise per il primo con £ 3715 di preventivo
e 3 campane, quelle tuttora funzionanti. Il fonditore stabilì con la parrocchia
una fitta rete di corrispondenza sia per sollecitare l'invio delle due campane
da rifondere che per suggerire sul metodo da adottare quale meno pericoloso per
calarle dal campanile; ovvero una volta staccate dai ceppi di gettarle nel
vuoto!
Come testimonia uno scritto tra la fonderia e l'incaricato del trasporto
Piccagnoni Giuseppe il 18 maggio si procede alla fusione e il giorno seguente
sono pronte.
Finalmente il 18 giugno 1884 ultimati i lavori del campanile, l'economo
spirituale di Cepina don Andrea Dal Pozzo benedice le 3 campane intitolando la
maggiore a S. Maria Assunta, la mezzana a S.Giuseppe e la minore a S. Rocco.
Piccagnoni Giuseppe negoziante di Cepina fu il padrino della maggiore (Kg. 880
di peso effettivo e cm 117 di diametro); della mezzana (Kg. 601 e cm 103,5) fu
Pedrini Rocco, maestro, e della minore (Kg. 422 e cm 92) fu Lumina Giuseppe."
Quindi le campane, in base alla nota
Tabella,
sono in sagoma ultra-leggera, e corrispondono alle note di Re#3 (Mib3),
Fa3, Sol3
"Per affrontare la spesa totale di £ 4727, di cui 3509 per la fonderia, lire
2992 furono ricavate dalla vendita di terreni vari. Per il resto la spesa fu
sostenuta dai parrocchiani, come giustamente appare in rilievo sulla campana
maggiore accanto all'anno 1884 ed a una ricca decorazione finemente lavorata:
"Fusa
con il contributo della vicinanza di Cepina"
"Durante il secondo conflitto mondiale tutte le campane furono confiscate
dall'esercito per un eventuale utilizzo bellico; per fortuna le campane di
Cepina non subirono la sorte di tante altre e rimasero al loro posto. Il
funzionamento a corda proseguì fino ai primi anni settanta, poi per motivi di
praticità furono elettrificate.
Recentemente si è provveduto alla riparazione di un batacchio staccatosi e
fortunatamente fermatosi sul pianerottolo sottostante, come pure al rifacimento
dell'impianto elettrico e della messa in funzione dell'orologio. Il precedente
orologio, proveniente dalla chiesa di S. Francesco in Bormio, era ormai inattivo
da parecchi anni.
Il Sistema di Suono è l'Ambrosiano.
Sono presenti:
Sistema computerizzato per il suono a concerto, a distesa, a rintocco con
elettrobattenti.
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Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Bib-ST-455 - Monografia di De Monti Costantino, Dall'archivio parrocchiale di Cepina Cronistoria delle nostre campane, documento in PDF del 15/11/2007