Campane e concerti storici - Svizzera
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-H22 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H22.04
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Svizzera: Forma delle Campane Svizzere
La forma delle campane in Svizzera - Tratto da
"Dizionario storico della svizzera"
Le campane hanno trovato impiego nella
liturgia cristiana a partire dalla tarda antichità. Nell'alto Medioevo erano in
uso sia piccole campane fuse in bronzo, sia campane rivettate (in lamiera) di
ferro. Nel basso Medioevo vennero realizzate campane grandi ed esclusivamente in
bronzo, dall'epoca gotica in serie complete accordate.
La più antica campana in
Svizzera è la cosiddetta campana rivettata di Gallo (Gallusglocke), che
risale al VII sec. ed è conservata nella cattedrale di San Gallo.
La fusione delle campane
avveniva nei conventi e nelle sedi vescovili; il monaco Tancho di San Gallo, ad
esempio, fuse una campana per Carlomagno.
Dal XIII sec. i laici divennero fonditori di
campane nelle città. Le campane venivano fuse in genere nel luogo cui erano
destinate. La più grande campana prodotta in Svizzera è quella realizzata per la
cattedrale di Berna nel 1611 (diametro 248 cm, 10'150 kg, tono Mi2).
Oltre ad artigiani stanziali erano attivi
anche fonditori itineranti, originari, ad esempio, di Norimberga (XV sec.) e
della Lorena (XVI-XVII sec.).
La forma delle campane si è
andata progressivamente modificando; da quella ad arnia intrecciata o di
Teofilo, a forma di vaso (Museo storico di Basilea, XI sec.), a quella a "pan di
zucchero" alta e slanciata (Büsingen e Cham, XII-XIII sec.), fino alla forma
attuale in uso dal XIV sec., con varianti regionali nel profilo (costola).
Nel Ticino l'arcaica forma a pera è stata
mantenuta fino al tardo Medioevo.
In ambito profano, si affermò l'uso delle
campane per segnalare gli incendi e la presenza di nemici e infine anche per il
rintocco delle ore. Le campane che servivano unicamente a battere le ore avevano
a volte una forma appiattita a ciotola (= CIMBALO).
Le decorazioni, semplici nel Medioevo,
divennero in epoca barocca particolarmente ricche. Le campane venivano adornate
con scanalature e nervature, con iscrizioni di vario genere quali invocazioni,
firme di fonditori e nomi di dignitari (in lettere maiuscole nel XIII-XV sec.,
minuscole dall'inizio del XV fino alla metà del XVI sec., capitali dal XVI
sec.), con rilievi (Cristo e santi), fregi ornamentali e vegetali, monete o
foglie di salvia (dalla metà del XVI sec.).
La Svizzera, risparmiata dalle spoliazioni
dovute alle guerre, possiede un numero elevato di antiche campane, che
testimoniano dei diversi influssi culturali.
In Vallese, oltre all'oscillazione libera
delle campane, a partire dalla metà del XVIII sec. si è diffuso il rintocco
melodico; i carillon con martelli sono stati introdotti dopo il 1930.
Nella Svizzera meridionale, lo scampanio a più
voci viene ottenuto inclinando le campane tramite una ruota tangenziale, il che
consente di determinare i singoli rintocchi e di suonare melodie corali
ambrosiane ("suonare a concerto").
Le campane per il bestiame sono
in uso dal XII sec.; dal XVIII il loro impiego è divenuto una consuetudine. Dal
XIX sec. le campane sono inoltre utilizzate come strumenti di musica popolare (Schälleschötte).
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Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Bib-ST-791 - M. Sutermeister, Die Glocken von Zürich, 1898
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