Campane e concerti storici - Regione Umbria
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-H18 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H18.43
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Censimento 1941 - Comune di S. Cristina (PG) - Diocesi di Gubbio
(PG) - Diocesi di Gubbio: Censimento delle Campane - di F. Cece
1941: elenco delle campane delle chiese della diocesi di Gubbio Appendice
documentaria C - Per l'indice dei documenti
vedere questo link
1941, marzo 17 Censimento delle campane della d i o c e s i d i g u b b i o
Prov. di Perugia /02 Il 1° marzo 1941, in
ottemperanza alle disposizioni pervenute dai prefetti di Pesaro e Perugia, mons.
Beniamino Ubaldi diramò una circolare con la quale invitava i parroci della
diocesi di Gubbio a redigere un censimento delle campane di tutte le chiese
ricadenti nel territorio diocesano. Eccellenza Rev.ma A questo proposito
è da tener presente che:
a) qualunque campana, la cui data di fusione sia anteriore al 1550, è per
ciò stesso artisticamente pregevole. Tali campane si riconoscono dalla forma
allungata e dal suono chiuso, oltrechè dalle scritte e dalle figurazioni
decorative;
26 febbraio 1941: 1 marzo 1941: 18 marzo 1941:
1941, febbraio
26
Circolare della Prefettura di
Perugia.
censimento
delle campane di edifici destinati al culto
E’ necessario disporre urgentemente il censimento delle campane
degli edifici destinati al culto esistenti nella Diocesi.
Per ogni campana dovrà essere indicato:
Entro il più breve termine possibile e
comunque non oltre il 20 marzo p.v., dovranno essere rimessi al Prefetto, in
plico riservato personale, due elenchi, ciascuno in duplice copia:
PERUGIA, 26 Febbraio 1941 XIX°
L’inventario doveva contenere l’indicazione della località, della chiesa, del
peso della campana, della sua data di fabbricazione e della sua composizione
specifica. In mancanza di documenti o per l’impraticabilità del campanile il
vescovo consigliò di attribuire alle campane un peso a stima e una composizione
generica.
Entro il 20 marzo gli elenchi furono spediti ai rispettivi destinatari: il
prefetto di Pesaro per quanto riguarda il comune di Cantiano; il prefetto di
Perugia per il resto della diocesi.
La lista, oltremodo interessante anche se abbastanza lacunosa (non tanto per
l’incertezza delle leghe o dei pesi delle campane, ma soprattutto per la
mancanza delle date e delle iscrizioni di cui molte di esse erano e sono
dotate), è di eccezionale importanza perché comprende ben 336 campane.
Sarebbe auspicabile redigere, ad oggi, un nuovo inventario che, grazie alla
tecnologia moderna e ai tempi più lunghi a disposizione, potrebbe rivelarsi
assai interessante.
Non ho ritenuto opportuno appesantire il censimento con troppe note a margine
come pure sarebbe stato possibile fare.
Oltre a quelle ospitate nei campanili delle chiese, il materiale documentario
disponibile elenca a parte le quattro campane del Palazzo dei Consoli[17]
e le tre del Museo Civico[18].
Non ho trovato documenti su
un’eventuale requisizione per causa di guerra, ho invece reperito una circolare
della Sacra Congregazione del Concilio del 1942 su una “eventuale requisizione
delle campane delle chiese”[19].
[17] Il Campanone, le due del doppio e la cosiddetta
“scoletta”.
[18]
- campane del museo civico;
- campana della chiesa di Nogna - ani dni
mccxxxvi mse oct ubs (anni domini 1236 mensis octobris);
- campana della chiesa di S. Maria di Burano - sanctam spontaneam
mentem honorem deo pati(r)ie liberationem mia de sasso ferrato me fecit
MCVIII Sotto la scritta è scolpito un Angelo che uccide Lucifero;
dall’altra parte è l’immagine della vergine col Bambino.
- campana della chiesa di s. felicissimo -
cristus rex venit in pace et deus homo, ubaldus fabrianus a.dni. MDCLXXVIII,
factus est. Sotto la scritta sono scolpite quattro foglie
oblunghe.
[19]
Roma, 1° agosto 1942
Sacra Congregazione del Concilio
circolare
circa l’eventuale requisizione delle campane nelle chiese.
Com’è noto all’Eccellenza Vostra Rev.ma, il Governo Italiano con regio
decreto 23 aprile 1942, n. 505, ha stabilito di procedere ad una parziale e
graduale requisizione delle campane delle chiese, eccettuandone, però,
quelle delle chiese cattedrali e dei santuari e quelle di valore artistico o
storico, ed avendo speciale riguardo per quelle delle chiese parrocchiali.
Attese tali disposizioni, è necessario fin d’ora accertare quali siano le
campane aventi interesse artistico o storico, onde farle escludere dalla
requisizione.
In vista di ciò, questa Sacra Congregazione del Concilio ritiene opportuno
che l’Eccellenza Vostra inviti i parroci, i rettori e gli altri
amministratori delle chiese, sia secolari sia anche religiose o regolari,
esistenti in cotesta Diocesi, a redigere, ciascuno per proprio conto e con
la massima sollecitudine, l’elenco delle campane che sono o si presumono di
valore artistico o storico, per rimetterlo quanto prima a cotesta Curia.
Tale elenco dovrà essere corredato dalle seguenti indicazioni e documenti,
cioè:
1° di copia (e preferibilmente calco) delle iscrizioni scolpite o poste in
rilievo sulla campana, con l’indicazione della data di fusione e del nome
del fonditore, nonché dei carattesi adoperati (latini, gotici, ecc.);
2° della descrizione (o calco) dei fregi decorativi;
3° della indicazione delle dimensioni della campana (cioè lunghezza alla
bocca, e altezza fra la bocca e la sommità del corpo, esclusi così gli
anelli terminali di sostegno);
4° delle eventuali altre notizie di particolare interesse della campana, e
delle fotografie che fosse possibile eseguire.
Per non mettere, poi, in apprensioni cotesta buona popolazione, converrà che
essa venga opportunamente avvertita che le dette operazioni non sono dirette
alla requisizione delle campane, ma invece allo scopo di ottenere
dalla Autorità civile l’esenzione dalla requisizione delle campane medesime.
In base agli elementi contenuti negli ellenchi sopra accennati,
cotesta Curia, valendosi dell’opera del Consiglio Amministrativo Diocesano e
della Commissione Diocesana dell’Arte sacra, procederà a quegli ulteriori
accertamenti che l’importanza e la delicatezza della materia richieda, ed
inviterà i predetti Organi a pronunciarsi sommariamente sul valore artistico
o storico di ciascuna campana. Ne risulterà così un completo ragguaglio
delle campane di pregio artistico o storico, le quali, perciò, dovranno
rimanere escluse dalla requisizione.
b) le campane commemorative di grandi avvenimenti religiosi o civili sono,
già per questo solo, da considerarsi di interesse storico;
c) molte campane del 1600, del 1700 e del 1800 presentano accurate
ornamentazioni; però, essendo queste generalmente eseguite su modelli
abituali delle ditte fonditrici, tali campane non sono da considerarsi di
speciale pregio, se non nei casi in cui le ornamentazioni si distinguano per
notevole originalità artistica;
d) le campane che presentano un timbro di suono particolarmente pieno e
dolce, oppure particolarmente vivace e brillante, sono pure da considerarsi
di notevole pregio artistico. In alcune regioni, poi, si usò di costituire
speciali gruppi di campane, facenti insieme un concerto artistico: nei casi
in cui tali gruppi o concerti risultino particolarmente bene intonati,
meritano di essere mantenuti integri;
e) in ogni tempo, anche recentissimo, insieme a campane di tipo corrente, ne
sono state fatte altre di forma speciale; anche tra queste (quantunque
posteriori al 1550) ve ne possono essere di vero pregio artistico.
Nei casi dubbi cotesta Curia potrà rivolgersi per consultazioni e
chierimenti alla Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra (Città del
Vaticano).
Quanto poi alle campane non escluse dalla requisizione, qualora l’Autorità
civile, previa intesa con l’Eccellenza Vostra, procedesse alla requisizione
delle medesime, cotesta Curia si assicurerà che all’atto della consegna
delle campane ne sia rilasciata ai parroci, rettori o altri amministratori
delle chiese la regolare dichiarazione scritta, firmata dalla stessa
Autorità civile, a norma dell’art. 2 del citato regio decreto 23 aprile
1942, n. 505.
In attesa di un cortese cenno di assicurazione al riguardo, mi professo con
sensi di particolare ossequio dell’Eccellenza Vostra
aff.mo come fratello F. Card. Marmaggi, Prefetto
G. Bruno, Segretario.
Circolare della Prefettura di Perugia
Circolare della Curia Vescovile di
Gubbio
Nota di
Mons. Ubaldi per il Prefetto di Perugia
1°) – l’uno di tutte le campane della Diocesi con le
indicazioni sopra riportate;
2°) – l’altro, delle campane che si riterrebbe di proporre
per la esclusione da raccolta perchè:
a)– facenti parte di Santuari o Cattedrali;
b)– di eccezionale valore storico ed artistico.
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Curia Vescovile di Gubbio
Rev.do Sig. Parroco
per ordine superiore si deve fare immediatamente il censimento di tutte le campane di edifici destinati al culto. Senza suscitare inopportuni allarmismi nelle popolazioni (si tratta per ora solo di censimento e di una misura di precauzione) fatemi avere – non più tardi del 10 corr. – l’elenco delle campane esistenti nella vostra chiesa parrocchiale e in tutte le chiese e oratori esistenti entro i confini della vostra parrocchia, giusta il seguente specchio:
Località e Chiesa |
Peso |
Data di fabbricazione |
Composizione specifica del metallo (se possibile) |
Se questi dati non si trovassero negli archivi della parrocchia, metteteli assieme da Voi con una certa approssimazione. Il peso è facile verificarlo o calcolarlo; la data di fabbricazione, se non c’è, si indichi con la parola sconosciuta; per la composizione specifica del metallo si metta: tipo comune. Se aveste dei dubbi, portate personalmente i dati, che possedete, in Curia dove vi saranno forniti i necessari chiarimenti.
Quello che importa è che l’elenco sia presentato assolutamente non più tardi del 10 corr.
F.to + Beniamino Ubaldi, Vesc.°
P.S. Quelli che non hanno mandato ancora l’elenco delle Messe festive e binate del 1940, lo facciano subito; urgendo regolare i registri delle Messe.
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In conformità alla Vostra Nota del 26 febbraio u.s., pregiomi inviarVi i due elenchi richiestimi delle campane degli edifici di culto esistenti in questa Diocesi.
Ritengo opportuno farVi notare che i dati relativi al peso sono approssimativi, basati generalmente sul calcolo, non essendo agevole una verifica precisa mediante pesatura per la quale sarebbe occorso spostare le campane dalla loro impalcatura. Comunque i Parroci da me incaricati mi hanno assicurato che si sono tenuti, il più possibile, prossimi al vero.
Tra i Santuari, pei quali si chiede l’esenzione, ho incluso anche la chiesa di S. Francesco in Gubbio, nella quale S. Francesco d’Assisi ricevette l’abito – divenuto poi il popolarissimo abito francescano – dall’amico Federico Spadalonga, che aveva il suo fondaco del luogo dove sorge ora detta chiesa. Del resto è questa la chiesa più frequentata di Gubbio e il centro più vivo e attivo del culto.
Con la massima osservanza
+ Beniamino Ubaldi
Vescovo
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Località e Chiesa |
Peso Kg |
Data Fusione |
Lega metallica |
Chiesa Parrocchiale | 40 | 1367 | Bronzo comune |
idem | 30 | Sconosciuta | Bronzo comune |
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[66] Documento allegato alla lettera del 18 marzo. |
[67] La lettera non è datata, ma è facile supporre che sia del 17 (o 18 marzo 1941) ed è allegata a quella del 18 marzo. |
[69] Documenti allegato alla lettera del 18 marzo. |
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Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Bib-ST-374 - ( L’ ) Antica Arte del Suonare il Campanone della Città di Gubbio, di V. Ambrogi, M. Farneti, Roma 1992
Bib-ST-375 - Campanari. I Maestri del Silenzio, Gubbio 2003
Bib-ST-376 - Ubaldo Petrini alias Giurancavallo, di F. Cece, in “L’Eugubino”, a. LIV (2003), n. 5, pp. 22-23
Bib-ST-377 - F. Cece, P. Ghirelli, E.A. Sannipoli, L'edicola e la statua di Sant'Ubaldo in Corso Garibaldi, Gubbio 1994.
Bib-ST-378 - F. Cece, E.A. Sannipoli, La Chiesa e il Convento di Sant’Agostino in Gubbio, Gubbio 2001.
Bib-ST-379 - P.L. Menichetti, I Ceri di Gubbio dal XII secolo, Città di Castello 1982.
Bib-ST-380 - P.L. Menichetti, Storia di Gubbio dalle origini all’Unità d’Italia, 2 voll., Città di Castello 1987.
Bib-ST-381 - G.M. Nardelli, Il Sistema Metrico Decimale: uno dei prodotti della Rivoluzione Francese, Bologna 1989.
Bib-ST-382 - E.A. Sannipoli, Giurancavallo, in “L’Eugubino”, a. XLVIII (1998), n. 3, pp. 121, 123.
Bib-ST-383 - C. Spaziani, La Chiesa e l’Abbazia di S. Pietro in Gubbio, Gubbio 1966.
Bib-ST-384 - C. Spaziani, La Chiesa e l’Abbazia di S. Pietro in Gubbio, Gubbio 1976.
Bib-ST-385 - A.G. Stasi, Una morte dimenticata: Andrea Ronchi, detto “Tittone”, in “L’Eugubino”, a. XLIV (1993), nn. 3-4, p. 37.
Bib-ST-386 - E. Tabarrini, Bicentenario del Campanone del Palazzo dei Consoli. 1769-1969, Gubbio 1969
Bib-ST-387 - A.M. Trepaoli, Castiglione Aldobrando. Una memoria millenaria, Perugia 2005