Campane e concerti storici - Regione Umbria
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-H18 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H18.05
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2018 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
(PG) - Assisi: Cattedrale di S. Rufino
Monografia di Francesco Mazzeo - Foligno
Cattedrale di San Rufino Vescovo Indubbiamente questo concerto suscita
grande interesse storico-culturale per la sua antichità, soprattutto confrontato
con altri complessi della diocesi. Infatti, esso offre ben 5 fonditori
differenti:
Assisi (PG)
6 campane in Mib3
Fonditori ed epoche diverse
- Giuseppe Filippi e Lorenzo Lera di Lammari, piccola frazione del comune di Capannori (LU);
- Georgeus Petrutius Eugubinus (fonditore eugubino);
- Jacomo Doisemont di Perugia, fonditore francese che nel Seicento ha forgiato diverse campane nel perugino;
- e per finire, Bono (Bonavere) Pisano, un discendente dell’antichissima fonderia di Pisa, tra le più note nel Medioevo, le cui opere sono riuscite ad arrivare fino ai giorni nostri ottimamente ben conservate.
La torre campanaria della cattedrale è tra le più antiche della regione, ed è divisa principalmente in 2 parti:
- quella dalla base fino all’orologio che risale all’XI sec. , quindi appartenente alla vecchia Basilica Ugoniana (cioè la seconda chiesa dedicata a San Rufino), molto più piccola dell’attuale e ubicata in quella che poi sarebbe diventata “Piazza San Rufino”. Questo spiega come mai la torre spicca accanto alla facciata anziché dietro, vicino all’abside.
- L’altra parte,
quella dall’orologio fino alla cella campanaria, è stata innalzata
successivamente, e si può ritenere contemporanea alla facciata, mentre il
coronamento finale liscio è di inizio Novecento.
“Alta costruzione a base rettangolare, disadorna fin quasi
metà dell’altezza, dove hanno inizio le lesene angolari, e dove lo spazio viene
scompartito da 3 lesene mediane. Di qui incomincia anche una divisione in vari
piani indicata da semplici cornici. Il primo è ornato da archetti, i 2
successivi sono ugualmente divisi in 2 zone, l’inferiore con bifore cieche,
l’altra con archetti; ma un effetto di maggior leggerezza è ottenuto in alto col
sostituire alle lesene piatte delle semicolonne; nel quarto piano si aprono in
ogni facciata 2 bifore con archi a pieno centro (disposizione più unica che
rara), a doppia ghiera, retti da forti colonne con capitelli variamente ornati”
(Bibliografia: Elisei G., op. cit.
; Gnoli U., op. cit. ;
Cardelli E., op. cit.).
Nella parte vecchia della torre (quella cioè appartenente alla vecchia Basilica Ugoniana), è collocato il particolarissimo orologio a numeri romani disegnato sulla pietra, e nonostante sia a 12 ore (quindi astronomico), possiede soltanto l’ornata lancetta delle ore (normalmente sono gli orologi italici, quelli cioè a 6 ore, a non avere la lancetta dei minuti!). Il meccanismo che muove attualmente tale lancetta è gestito elettronicamente dal PLC della Seles, collegato direttamente al programmatore posto in sacrestia.
All’altezza del quadrante è però perfettamente conservato l’antico meccanismo a pendolo, probabilmente Settecentesco, a testimonianza che anche questa torre scandiva lo scorrere del tempo, prerogativa rimasta soltanto alla Torre del Popolo (o di Piazza), alla Basilica di San Francesco e all’Abbazia di San Pietro (queste ultime, però, rintoccano soltanto l’ora e non i quarti e/o le mezze).
Prima (o Campanone)
Nota nominale:
Mib3
Diametro alla bocca:
134 cm
Altezza:
135 cm ca
Spessore:
10,3 cm
Peso:
1814 kg ca
Sagoma:
Ultrapesante
Fonditore:
Giuseppe Filippi e Lorenzo Lera – Lammari (LU)
Anno di fusione:
?? (rifusione)
Iscrizioni:
Primo giro
+
NOLA ● HAEC ● IAM ● RUPTA ● ANNO ● MDCCC ● DENUO ● USA ● I.° PONTUS PII ● VII ●
O ● M ● V.° FRAN ● M ● COM
Secondo giro
CIAMPE ● ANTSTIS ● ASISINATIS ● PATRIIQU
EIUSDEM MARIA EST NOMEN MEUM ●
LAUDO DEUM
Terzo giro
● VERUM ● VOCO CENTEM ● CONGREGO CLERUM ●
DEFUNCTOS PLORO ● NIMBUM FUGO ●
FESTA QUE HONORO
Marchio fonditore:
Quarto giro
IOSEPH FILIPPI ● ET LAURENTIUS ●
LERA ● CIVES LUCENSIS
FECERUNT
Seconda
Nota nominale:
Fa3 calante
Diametro alla bocca:
116 cm
Altezza:
120 cm ca
Spessore:
9,5 cm
Peso:
1310 kg ca
Fonditore:
Georgeus Petrutius Eugubinus
Anno di fusione:
1668
Iscrizioni:
Primo giro
+ + IHS
REX
GLORIE
VENIT
IN
PACE
DE H FACTU
ET
VERBU
CAO
FACTUM
EST
Secondo giro
+ + XPS
VINCIT
XPS
REGNAT
XPS
IMPERAT
XPS
A
BOMNI[i]
MALO
NOS
DEFENDAT
BARBARA
VIRGO
DEI MODO
MEMENTO
MEI
Marchio fonditore:
GEORGEUS PETRUTIUS
EUGUBINUS FECIT
A • D • MDCLXVIII
Iconografia:
Crocifisso e immagine non decifrata poiché screpolata
Terza
Nota nominale:
Lab3
Diametro alla bocca:
93 cm
Spessore:
7,1 cm
Peso:
703 kg ca
Fonditore:
Georgeus Petrutius Eugubinus
Anno di fusione:
1668
Iscrizioni:
Primo giro
+ SANTE RUFIN BONE ET
MARTIR VENERANE PATRON SIDUS COLLI UXPS PATR
ASSISINATU
ORA CE ORA CELRU REGE
Secondo giro
+ QUOD AB URBE TUORUM DEMONIS INSIUS REPRIMAT
(BELTIO) TUMVIS ET IUDEX QUAND VEN ET PAR(TER)
MISERANDET
PARCAT
ET CELI GAUDIA DONET
Marchio fonditore:
Non riportato
Iconografia:
Crocifisso
Quarta
Nota nominale:
Do4 crescente
Diametro alla bocca:
70 cm
Altezza:
85 cm ca
Spessore:
5,5 cm
Peso:
309 kg ca
Fonditore:
Bono da Pisa
Anno di fusione:
1287
Iscrizioni:
\
Marchio fonditore (a caratteri gotici):
A.
D. MCCLXXXVII.
M. BONUS DE PISIS F.
Quinta
Nota nominale:
Mi4
Diametro alla bocca:
64,5 cm
Altezza:
74 cm ca
Spessore:
5,1 cm
Peso:
189 Kg ca
Fonditore:
Iacomo Doisemont (fonditore francese che operava nel perugino)
Anno di fusione:
1647
Iscrizioni:
MDCXXXXVII ANNO DOMINI
Marchio fonditore:
IACOMO DOISEMONT
FRANCESE PERUSIAE
Sesta
Nota nominale:
Solb4 crescente
Diametro alla bocca:
55 cm
Spessore:
4,2 cm
Peso:
123 kg circa
Fonditore:
Non presente
Anno di fusione:
1738
Iscrizioni:
FORTIS ET IMMORTALIS MISERERE NOBIS DM[MD]CCXXXVIII SANCTUS DEUS
Marchio fonditore:
Non presente
Meccanica attuale
Come tutti gli impianti originali di Assisi (frazioni
comprese), anche San Rufino era dotato di un sistema completamente manuale, che
permetteva sia le distese dalla base del campanile, che in cella campanaria, in
particolare nelle solennità, in cui veniva eseguito il suono tipico perugino: il
rinterzo con tutte le sue varianti (si spera, prima o poi, di recuperare un
nastro per sentire lo scampanio originale).
La prima elettrificazione arrivò attraverso una ditta locale nel 1986, quando l’impianto fu inaugurato il 27 Ottobre di quell’anno in occasione della visita di San Giovanni Paolo II ad Assisi (per ricordare quest’evento, la basilica di S. Maria degli Angeli sarà dotata, nel 1992, della più grande campana dell’Umbria e tra le più grandi d’Europa ad avere la possibilità di bloccare nella cosiddetta posizione “a bicchiere”, ndr). Tale data è ricordata in una piccola targa posta nell’incastellatura, vicino alle scalette.
Gran parte di quella straordinaria meccanica è arrivata fino ai giorni nostri, e grazie al sistema di bloccaggio delle 3 campane maggiori (inceppate a slancio così come le 3 minori), era possibile eseguire le suonate tipiche umbre (rinterzo, falsetto e funebre su tutte).
Su queste ultime sono stati lasciati
gli originali batacchi a forma di “pera”, opportunamente restaurati; mentre i 3
bronzi più piccoli sono stati dotati di batacchi nuovi, con boccia più grande e
naso piuttosto corto, in quanto sono posizionati molto vicini e si doveva
evitare qualunque tipo di “scontro”. Per tale motivo, la Quinta campana è
regolata al di sopra del ciclo piano e comincia a suonare alcuni secondi dopo la
prima spinta.
Con l’arrivo di una ditta di automazione del bergamasco, le
suonate umbre sono state perdute (tuttavia ci sarebbe ancora la possibilità di
ripristinarle), e la quarta campana, la più antica, è stata esclusa dal concerto
sia per preservarne il bronzo che per questioni di orecchio, in quanto risulta
abbastanza sgradevole, soprattutto se confrontata con le altre (e non potrebbe
essere altrimenti, data la sua antichità!).
In parole povere, questo sistema dovrebbe rallentare le oscillazioni finali della campana al fine di non protrarre troppo a lungo il suo suono, e il suo funzionamento è del tutto identico al freno della bicicletta. Sarebbe un ottimo sistema se funzionasse correttamente, ma purtroppo rimane sempre attaccato alla ruota, per cui risulta poco funzionale oltreché molto rumoroso.
Elenco e descrizioni dei suoni
attualmente inseriti
Come già esplicato poc’anzi, gli attuali suoni non sono
tipicamente tradizionali, e spaziano tra le melodie (assolutamente fuori luogo,
considerato che non è un concerto in scala diatonica e/o cromatica) e le
semplici distese:
·
Angelus a 13 rintocchi sul
campanone, scanditi in 3-4-5-1 battiti.
La sequenza, usata soprattutto nelle Marche, ha un significato ben preciso: i 3
rintocchi iniziali ricordano le 3 virtù teologali (fede, speranza e carità); i
successivi 4 rintocchi ricordano le 4 virtù cardinali (prudenza, giustizia,
fortezza e temperanza); i 5 rintocchi ricordano invece le 5 simboliche piaghe di
Cristo (2 alle mani, 2 ai piedi e 1 al costato); infine, l’ultimo tocco equivale
alla lode alla SS.Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo). Poiché quest’Angelus
è piuttosto riduttivo, viene accompagnato da un altro suono. È programmato come
Ave Maria mattutina alle 7:00 (in questo caso, non è seguito da nessun altro
segno al fine di non recare disturbo), al mezzogiorno e alla sera.
·
Ave Maria di Lourdes.
Questa melodia, tra le più
conosciute, è quella riprodotta più spesso su un campanile, ed è una di quelle
che un buon campanaro deve conoscere assieme al celebre brano “Fra Martino
Campanaro”. È programmata tutte le sere per l’Ave Maria subito dopo il 3-4-5-1,
arricchendo l’esecuzione con doppi battiti e una breve variazione, assente nel
canto liturgico tradizionale. L’Ave Maria serale non ha orari precisi, in quanto
viene suonata al tramonto, come tradizione comanda, assieme alla basilica di
Santa Chiara, al monastero San Quirico e, qualche volta, a Santa Maria Maggiore,
recentemente elevata a Santuario della Spogliazione. Se essa coincide col segno
della messa serale, viene anticipata di 5 minuti circa, al fine di non avere
sovrapposizioni di suoni. A pag. 15 sono elencati gli orari di tutti i
mesi (purtroppo fanno fede soltanto all’ora solare, in quanto in ora legale non
vengono opportunamente posticipati. Le conseguenze sono facilmente intuibili…).
Nel periodo natalizio e pasquale, questa melodia è sostituita da un’altra in
tema con la festa, ad esempio il Tu
Scendi dalle Stelle e il Christus
Vincit.
·
“Baudetta”.
Quest’esecuzione, così chiamata
nel programmatore e impropriamente fatta passare per tradizionale, dovrebbe
ricalcare la vera baudetta, la suonata solenne piemontese. Peccato che non c’è
alcuna corrispondenza con questo preconfenzionato della Belltron, tuttavia è
programmata per il mezzogiorno prefestivo del sabato, subito dopo il 3-4-5-1,
escludendo la Quinta campana. Molto meglio sarebbe stato inserire l’angelus
feriale (come vorrebbe la Liturgia delle Ore, in quanto il tempo festivo inizia
dai Vespri del Sabato e/o del giorno precedente alla solennità di precetto),
come nel caso di S.Chiara e S.Maria Maggiore, o l’angelus festivo come vorrebbe
la tradizione, eseguito ad esempio da S.Francesco e S.Maria degli Angeli.
·
Suono funebre, scandito con un
1 tocco per ogni campana, in ordine ascendente.
Questa sequenza è programmata
per circa 2 minuti, e suona per l’arrivo della salma in chiesa. Stranamente esso
non viene ripetuto per il Transito, come avviene invece generalmente. Questo
funebre è decisamente uno dei suoni più poveri che sia stato inserito nella
programmazione, e non rispecchia per niente il tema tradizionale umbro, che
prevede invece il suono “a bicchiere” di una campana (generalmente il campanone)
senza l’accompagnamento delle altre.
·
Distesa feriale delle 2 campane
minori. Questa
suonata, programmata per 2 minuti di impulso, viene eseguita mezz’ora prima
della messa serale (normalmente alle 18:00, salvo casi eccezionali, quindi è
programmata alle 17:30) e subito dopo il 3-4-5-1 per il mezzogiorno feriale.
Nonostante la partenza ascendente (la prima ad avviarsi è la Quinta, seguita
dalla Sesta), la piccola è quella che solitamente rintocca per prima, in quanto
la Quinta possiede un battaglio molto leggero, motivo per cui è costretta ad
andare piuttosto alta (la spiegazione tecnica è stata data all’inizio di pag.
10).
·
Distesa festiva a 3 campane
(Seconda, Terza e Quinta).
Esattamente come per la distesa
feriale, anche quella festiva è programmata per 2 minuti di impulso, e anche in
questo caso la partenza è ascendente. Suona mezz’ora prima della messa festiva
della domenica (essendo alle 10:00 e alle 18:00, è programmata alle 9:30 e
17:30), mezz’ora prima della messa prefestiva del Sabato (essendo alle 18:00,
salvo casi eccezionali, è programmata alle 17:30) e subito dopo il 3-4-5-1 per
il mezzogiorno domenicale. Generalmente viene attaccata in elettrico-manuale
(cioè fuori programma) anche per le Adorazioni Eucaristiche e per celebrazioni
particolari.
·
Distesa solenne di tutte le
campane (eccetto quella antica).
E arriviamo così al suono
solenne per eccellenza, uno dei più semplici quanto conosciuti al mondo,
eseguito in tutte le chiese di Assisi da quando è stato soppresso il rinterzo.
Esattamente come per le altre distese, anche questa è programmata per 2 minuti,
e si avvia in ascendente. Molto particolare la campana maggiore che dà un tocco
di solennità più unico che raro, sicuramente i più interessanti della diocesi.
La stessa è stato regolato sotto il ciclo piano (vedi pag. 2), motivo per
cui, oltre a perdere un paio di colpi, è una delle prime a smettere di
rintoccare.
In linea di massima, suona in tutte le feste di precetto negli stessi orari della distesa festiva, oltreché al mezzogiorno della vigilia. Esiste, però, un problema di fondo: nonostante le solennità siano riconosciute automaticamente dal programmatore, non tutte sono state incluse a causa del software non sufficientemente aggiornato, vale a dire la festa del Cristo Re (ultima domenica di Novembre), Domenica delle Palme (la domenica prima di Pasqua), Ascensione, Pentecoste, SS.Trinità e Corpus Domini (solennit�� post-pasquali). Fatto salvo per la Pasqua (a cui le è stata dedicata un programma speciale), queste feste “cadono” sempre di domenica e di conseguenza, se non vengono azionate in elettrico-manuale, parte la distesa festiva programmata. Purtroppo ciò non capita soltanto su questo concerto, bensì quasi dappertutto. Inoltre, la distesa solenne viene eseguita in elettrico-manuale anche per eventi particolari: per esempio, al Gloria di Natale, di Pasqua e del Giovedì Santo, e per l’uscita e/o rientro delle processioni.
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Bib-ST-814 - Documentazione fornita dal sig. Francesco Mazzeo di Foligno