Campane e concerti storici - Regione Lombardia
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-H09 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H09.13
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2011 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
(MI) - Cusano Milanino: Storia delle Campane
Riordinando l’archivio parrocchiale, fra libri, registri e
incartamenti che vi sono raccolti, ne ho trovati alcuni che risalgono alla
fondazione della nostra chiesa, compreso un interessante progetto che
raffigurava la chiesa con accanto un bel campanile! Per saperne di più ho
chiesto aiuto all’Angelo Barison ed ai suoi oltre quarant’anni di servizio alla
parrocchia (premiati con il S. Martino d’oro 2004 - ndr). Ha cominciato col raccontarmi che, per fare spazio all’abside
dell’odierna chiesa, venne abbattuta una chiesetta preesistente. In questa occasione fu costruito un porticato, di
collegamento fra la canonica e la chiesa, sotto il quale vennero
provvisoriamente poste tre campane, dono di un parrocchiano benefattore in
previsione che fosse realizzato anche il campanile: impresa economicamente
costosa per la quale si attivò con entusiasmo tutta la comunità parrocchiale.
Ogni famiglia dedicava a questo scopo l’offerta della “busta mensile”.
Anche i più giovani si davano da fare. Mi è stata segnalata la curiosa
iniziativa di alcune ragazze (di allora!) di via Costanza. Organizzarono nel
proprio giardino rappresentazioni teatrali a pagamento cui erano invitati amici
conoscenti e genitori, sia in veste di spettatori sia come protagonisti di
declamazioni poetiche (“A Silvia” era il cavallo di battaglia). Ancora
più curioso era il fatto che gli spettatori dovessero portarsi da casa le sedie
poiché non ve n’erano a sufficienza per tutti. Quando consegnarono al parroco,
don Emilio Tacchi, la busta contenente l’incasso, felici, considerarono adeguato
premio alla loro intraprendenza la pubblica menzione dal pulpito di “bambine
ammirevoli” portate ad esempio, durante la Messa, a tutti i fedeli. Con
questa e molte altre iniziative si arrivò a raccogliere la somma necessaria per
costruire, finalmente, il campanile da tutti desiderato. Ma a quel punto, anche
per le sollecitazioni dei Cardinali Schuster prima e Montini poi, durante le
rispettive visite pastorali, si preferì destinare la cifra ad opere più utili
alla comunità e, soprattutto, più adatte a favorire l’aggregazione e l’attività
dei giovani: Cinema-Teatro, oratori e palestra. Il bel campanile rimase perciò
soltanto sulla carta ed i bronzi appesi sotto il portico. Angelo ricorda che le
campane venivano suonate a corda, e scandivano con il loro squillante concerto
tutta la vita della comunità: dalle 5,45 per la prima Messa mattutina (senza che
nessuno protestasse!), fino ai vesperi, accompagnando anche, con un mesto
rintocco, gli ultimi istanti di vita dei morenti. Quando poi, nel 1968, iniziò
l’edificazione di oratorio femminile e palestra, il porticato venne abbattuto e
le tre campane, accuratamente coperte e riparate, furono riposte nel cortile
dietro la casa canonica in attesa di una più consona collocazione. Ma la loro
tranquillità non durò a lungo. Ingolositi dal valore di quel prezioso metallo così a portata
di mano, alcuni furfanti decisero di impadronirsene. L’impresa era ardua per il
peso delle campane ed il muro della recinzione. Così i malfattori, per riuscire nel proprio criminoso
intento, rubarono addirittura un’autogru. Fortuna volle che una pattuglia di
carabinieri in perlustrazione passasse nella via proprio mentre, nel cuore della
notte, una campana, sospesa al lungo braccio proteso della gru, stava passando
dal cortile al camion dei ladri. Dopo il primo momento di comprensibile stupore,
i tutori dell’ordine passarono all’azione: i ladri, colti in flagrante, furono
immediatamente arrestati ed il furto sventato. Il seguito ce l’ha raccontato don
Sandro, parroco di Cormano. Di lì a poco, preoccupato che le campane potessero
essere rubate e non avendo un luogo più sicuro dove custodirle, don Ambrogio
pensò di venderle e devolvere il ricavato in beneficenza. Così chiese al
donatore, ottenendolo, il permesso. Proprio don Sandro fu testimone
dell’accordo. Parte del ricavato della vendita fu da don Ambrogio devoluto alla
parrocchia di Molinazzo, per costruire il tamburo e le porte di ingresso della
chiesa che, dunque, è un po’ anche nostra! L’acquirente delle campane oggi
riposa nel cimitero di Cormano e, con lui, almeno per il momento, è scomparsa la
possibilità di rintracciare dove sono finite le nostre campane. Alessandro
Semino
Secondo la tradizione, inventore del campanile fu san Paolino
da Nola (409-431), festeggiato il 22 giugno. Nato in Gallia da una ricca
famiglia romana, percorse la carriera politica diventando governatore della
Campania. Battezzato a 24 anni, e assecondato dalla moglie, divenne prete e poi
vescovo. Fu amico di san Martino, sant’Ambrogio e sant’Agostino. San Paolino
voleva caratterizzare e valorizzare le chiese che solo da pochi anni,
dall’editto di Milano dell’imperatore Costantino del 313, era finalmente
possibile costruire. Così, con l’intento di dare visibilità ai luoghi di culto
cristiani e creare un luogo alto da cui le campane potessero chiamare i fedeli,
inventò il campanile!
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