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 Famiglie di Fonditori storici - Regione Toscana

AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)

Cap. ARS-G16 - Rassegna fonditori storici - Pag. ARS-G16.30

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2023 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

(FI) - Firenze: Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi detto Michelozzo

 

INDICE:

 

 

Firenze, XV sec. - (Firenze, 1396 – Firenze, 7 ottobre 1472)

Allievo di Lorenzo Ghiberti dal 1417 al 1425, con il maestro, Michelozzo lavorò alla porta nord del Battistero, al tabernacolo e alla statua di San Matteo a Orsanmichele (1419-23 circa) e poi alla cappella Strozzi in Santa Trinita. A lungo operò presso la Zecca e fu rinomato fonditore di campane.

Dal 1425 al 1434 si mise in società con Donatello. In quel periodo realizzò il Monumento funebre Cossa nel Battistero di Firenze, la Tomba Brancacci in Sant’Angelo al Nilo a Napoli, la Tomba Aragazzi a Montepulciano (1427-38). Con Donatello probabilmente partecipò decorazione della Sagrestia Vecchia in San Lorenzo.

Protetto da Cosimo il Vecchio de’ Medici, ne divenne amico fedele fino al punto da accompagnarlo nell’esilio del 1433 a Padova e Venezia. Qui, secondo il Vasari (1568), per volere del Medici costruì una biblioteca per il convento di San Girolamo che li ospitava.

A Firenze, Cosimo gli commissionò le sue opere più celebri. Al rientro dall’esilio avviò la ristrutturazione del convento e della chiesa di San Marco (1436-44), dove la biblioteca denuncia la ricerca di un’equilibrata scansione ritmica e cromatica dell’ambiente. Preferito a Filippo Brunelleschi, Michelozzo fu poi incaricato dal Medici di edificare Palazzo Medici in via Larga (1444-59), subito prototipo della residenza signorile rinascimentale. Rivisitando in chiave moderna il tema del castello medievale, l’artista adattò le residenze medicee in Mugello del Trebbio (fine anni Venti) e di Cafaggiolo (quarto decennio) e costruì la villa di Careggi, poco più tarda, e quella di Fiesole nel sesto decennio. Ancora in Mugello progettò la chiesa e il convento di Bosco ai Frari e a Firenze la cappella del Noviziato in Santa Croce (dopo il 1440). Dopo il 1445 iniziò i lavori di ampliamento e ristrutturazione della chiesa dell’Annunziata, poi portati a termine da Leon Battista Alberti.

Nel 1446 con Luca della Robbia assunse la commissione della porta della Sagrestia delle Messe in Santa Maria del Fiore.
Progettista di spazi armoniosi ma nel contempo funzionali all’abitare quotidiano, scultore incline verso un classicismo grave e sobrio, interprete discreto e sensibile del gusto del committente, Michelozzo ideò un linguaggio colto, austero ed eterogeneo, con elementi desunti dalla classicità, dalla tradizione recente del gotico fiorentino oppure dalle proposte più aggiornate e innovative, armonizzati fra loro in soluzioni nitide ed eleganti, in sintonia con l’umanesimo coevo di cui era partecipe cultore lo stesso Cosimo il Vecchio.
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Bibliografia

Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni

Bib-ST-873 - Notizie tratte dal sito:http://www.palazzomediciriccardi.it/mediateca/michelozzo-di-bartolomeo-2/

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