Famiglie di Fonditori storici - Regione Molise
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-G11 - Rassegna fonditori storici - Pag. ARS-G11.03
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(IS) - Agnone: Famiglia Marinelli
Agnone, Secc. XIV-XXI
La famiglia Marinelli ha una storia lunghissima.
La lavorazione delle campane in Agnone risale all’anno 1000, però è dal 1300 che
la famiglia Marinelli ininterrottamente fa campane.
L'esperienza più significativa risale al 1924,
anno in cui Papa Pio XI concesse alla famiglia Marinelli il privilegio di
effigiarsi dello Stemma Pontificio.
Non mancarono momenti difficili come quelli legati
alla seconda guerra mondiale, durante i quali la Fonderia dovette sospendere
l'attività produttiva essendo state requisite le campane il cui bronzo venne
utilizzato per la costruzione di armi. Inoltre Palazzo Marinelli venne occupato
dalle truppe tedesche che lo utilizzarono come Quartier Generale utilizzando
mobilia, attrezzi ed importanti documenti della fonderia per alimentare le
stufe. La ripresa nel dopoguerra fu dura ma già nel 1949 fu assegnato alla
Fonderia Marinelli, il compito di fondere le campane della Badia di
Montecassino, in ricostruzione dopo i devastanti bombardamenti.
Purtroppo nel 1950 una nuova sciagura colse i
campanari Marinelli. Un devastante incendio li costrinse ad abbandonare la
vecchia sede e a realizzare una nuova officina alla periferia del paese.
Nonostante ciò si continuò a fondere campane per le chiese più note ed amate
della cristianità e per quelle moderne che stavano nascendo.
Nuova grandissima onoreficenza nel 1954 quando il presidente
della Repubblica consegna alla famiglia Marinelli la medaglia d'oro "quale
premio ambitissimo alla Ditta più anziana per attività e fedeltà al lavoro in
campo Nazionale."
Da allora sono trascorsi 50 anni ed il lavoro dei fonditori
Marinelli prosegue inalterato sia per la tecnica di produzione, che è quella del
Medioevo, sia per la perizia, la passione e la professionalità.
Oggi i fratelli Armando e Pasquale portano avanti questa
antichissima tradizione di campane e la particolarità di questa antica fonderia
è che fa campane come si facevano nel Medioevo: gli stessi metodi, la stessa
lavorazione, gli stessi materiali che si usavano nel Medioevo li usano anche
oggi. Loro addirittura dicono che senza il supporto della corrente elettrica
potrebbero far campane.
Oggi nella fonderia Marinelli si usano le stesse
tecniche ed i materiali dei maestri del Medioevo e del Rinascimento. La
tecnologia non ha accelerato il ciclo di lavorazione che può variare da due a
molti mesi. La campana può essere considerata un tronco di cono inserito in un
cubo; il suo profilo viene disegnato dal compasso non essendovi linee diritte,
come riporta anche
Didérot nell' " Encyclopedie" e questo determina la buona riuscita della
campana e del suono.
Ad Agnone sono state fuse campane celebri. Ne elenchiamo alcune tra le più significative:
la campana per il Santuario di Lourdes nel centenario della miracolosa apparizione (1958);
la commemorativa del primo centenario dell'Unità d'Italia (1961);
la campana del Concilio Ecumenico Vaticano Il (1963);
la Kennedy Bell (1964);
la campana dell'Anno Santo (1975);
le campane del Sorriso di Papa Luciani (1978);
quella dei Quattro Papi (1979);
l'Africana (1983)a memoria dei nostri connazionali d'Africa, a imperituro ricordo dell'Anno Santo della Redenzione;
quella di Medjugorje (1988) fusa in occasione dell'anno Mariano;
la campana della "Perestrojka" per lo storico incontro del Papa con Gorbacíov (1989);
la campana per la Regina Elena di Savoia presso la sua tomba a Montpellier;
il campanone per il centro sportivo di Sapporo in Giappone (1990);
la campana per le Celebrazioni Colombiane del '92;
il campanone di Antillo in provincia di Messina, dedicato ai dispersi di tutte le guerre (1993);
la "campana dell'amicizia" per il Museo di Pechino (1994).
la campana che il Santo Padre donò all'ONU nel 50° anno della fondazione, che reca scolpita l'iscrizione: "Le nazioni non saranno più in lotta tra loro e cesseranno di prepararsi alla guerra" (Isaia 2,4);
la "Campana del Giubileo".
Ancora i concerti, maestosi nella loro imponenza e ricchi di emozione nella loro voce:
nel Santuario di Pompei;
nel Santuario di Montevergine;
nel Santuario di Visciano;
nel Santuario di Madonna dell'Arco;
nell'Abbazia di Montecassino;
nella Basilica di S. Paolo a Roma;
nel Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza;
nel Santuario di S. Giovanni Rotondo;
nel Santuario di S. Gabriele dell'Addolorata;
nella Parrocchia del Preziosissimo Sangue di Firenze, benedetto da S.E. il Cardinale Piovanelli;
i concerti di Amalfi, Ravello, Scala, Maiori, S. Maria delle Grazie di Ancona, ecc.
E proprio una campana "inno all'amore" è quella per Nicholas Green, il bambino americano ucciso in Italia, sull'autostrada. Il padre Reginald, fece costruire in California, dove riposa il suo bambino, un monumento di campane italiane, mosse dal vento dell'oceano. La campana Marinelli recherà incisi i nomi di Nícholas e delle sette persone a cui sono stati trapiantati i suoi organi, e il motto "succisa virescit" (1995).
Va inoltre menzionata la riproduzione della famosa "Tavola osca" di Agnone del III sec. a.C., conservata al Brítish Museum di Londra dal 1873, tavola che attesta che in Agnone la fusione dei metalli era praticata oltre duemila anni or sono.
Il Devoto ritenne questo prezioso documento riguardante la religione dei Sanniti: "l'ultimo grande monumento della lingua osca" e il Maiuri: "l'inventario dei loro dei come una litania sacra nella quale sembra di poter cogliere risonanze ancora vive nei nomi dei luoghi, di boschi, di fiumi, di borghi".
Inoltre, per la prima volta nel mondo, il Braílle è stato scolpito in bronzo nelle iscrizioni riportate sulla campana dell'Anno Mariano dedicata alla Madonna di Medjugorje, località nota per l'affluenza dei pellegrini alla riscoperta ultima della verità della vita.
Il messaggio in Braille sulla campana afferma: "Se vuoi un mondo migliore inizia dal tuo cuore".
Oltre ad affidare al bronzo il ricordo di eventi storici e religiosi, altre fusioni hanno dato alla luce campane-ricordo ispirate a vari avvenimenti, destinate a personaggi della politica, dello sport, dello spettacolo.
Tra le più originali: la campana che arricchisce la raccolta privata dell'on. Giulio Andreottí fusa nel 1990, in occasione della celebrazione del ventennale della Provincia di Isernia.
Per lo sport: la "Mundial bell" per il trionfo azzurro in Spagna nel 1982; la campana dedicata a Diego Armando Maradona per i mondiali del Messico e quella di "Italia '90".
Per lo spettacolo: l'artistica campana finemente cesellata dedicata all'attríce Luisa Conte, indimenticabile consacrata interprete della scena partenopea, la campanella per il grande ballerino Rudolf Nurejev, a lui data dall'amica giornalista Giuliana Gargiulo. Di particolare interesse anche le campane dei Clubs Rotarianí, dei Lions, e quella dell'AIDDA per le donne imprenditrici.
L'attività dei fonditori è dunque un grande libro che racconta i giorni tristi e gioiosi, che i ricordi rende sempre vivi, che rievoca i fatti, i personaggi, i momenti.
Il Beato Papa Giovanni Paolo II in visita alla fonderia (marzo 1995)
" Sono felice di essere in mezzo a voi in questo antico centro del Molise che ha diffuso nel mondo messaggi di cultura e di bene veicolati dal lavoro dei suoi figli e in qualche modo anche del suono delle sue famose campane".
Giovanni Paolo II iniziò il pontificato nel ’79. Il padre e lo zio di Armando Marinelli, con la campana dei 4 Papi dedicata a Katowice in Polonia, presentano questa campana e lì conoscono il Papa nel 1979. Poi ci sono stati tantissimi incontri con questo grande Papa fino al giorno in cui ha regalato veramente a loro, ad Agnone, al Molise e alla loro piccola bottega questa grande felicità di averlo qui e questo grande onore di avere un Papa in casa loro. Il Papa è entrato qui; si è "travestito", nel senso che aveva preso le vesti del parroco; è diventato un parroco che viene qui a benedire la colata, a benedire il bronzo fuso, a recitare la litania e a fondere una campana insieme a noi.
PAPA: Santa Maria, Santa Madre di Dio, Prega per noi
Durante la fusione, quando il bronzo arriva a temperatura, si incomincia a pregare, si legge una pagina del vangelo, si benedice il bronzo; poi al momento della colata, quando si apre il forno per far uscire il bronzo, si comincia a recitare la litania. Quando esce la prima goccia di bronzo, i fonditori urlano tutti insieme: “Santa Maria”, perché in quel momento si invoca la Madonna, e poi si continua questa litania dedicata proprio alla Madonna fino a quando esce l’ultima goccia di bronzo. Si dice che si è creato un oggetto campana, ma non un oggetto qualsiasi, un oggetto sacro, e per loro la sacralità di questo oggetto è una cosa molto molto importante.
La loro rimane una fonderia che usa ancora i metodi tradizionali e anche i materiali che si usavano nel Medioevo, però naturalmente sulla campana interviene un po’ la tecnologia, perché il cuore della lavorazione rimane lo stesso, però già i forni a metano li aiutano molto per la fusione proprio del bronzo. Poi c’è il suono della campana: ormai è scomparsa un po’ quella figura romantica del sacrista che andava sul campanile a tirare le campane, a suonare le campane, e si è dovuto sostituire in questo caso la mano dell’uomo. La mano dell’uomo come si sostituisce? Con dei computer che memorizzano le suonate delle campane: si memorizza tutto ciò che deve fare una campana nel corso di un anno e il parroco ha la possibilità poi di suonare anche manualmente quello che vuole. Naturalmente più campane ci sono, più note musicali ci sono e più melodie si possono fare con queste campane.
La Pontificia Fonderia Marinelli apre le porte al 3° millennio all’insegna della tradizione. La tradizione costituisce l’unicità e la forza di questa millenaria azienda artigiana, come è testimoniato dall’afflusso crescente di visitatori al "MUSEO STORICO DELLA CAMPANA".
Come durante il lungo Pontificato di Papa Wojtyla proseguono invariati i rapporti con la Santa Sede e il 2 novembre 2005, durante il primo incontro con Papa Ratzinger, i Marinelli hanno fatto dono a sua Santità di una campana augurale che per prima riporta il motto e lo stemma del Sommo Pontefice.
Per i Marinelli la campana è compagna dell'uomo, elemento della sua storia, figlia della sua cultura, voce del suo cuore.
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