Rassegna Campanili storici - Regione Veneto
AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)
Cap. ARS-F20 - Rassegna campanili storici - Pag. ARS-F20.02
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2009 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
(VE) - Venezia: Notizie su campanili veneziani
Calle del Campanile a S. Maria Zobenigo. Dal
distrutto campanile della chiesa di S. Maria Zobenigo.
Di esso parla Nicandro Jasseo dicendo: ... et
prope turris Inflexa cervice adstat. Colla nota: «In templo S. Mariae, ut vocant,
Zobenigo facies pulchra ex marmore, turris studiose inclinata».
Avendosi però sospettato che questa inclinazione
minacciasse pericolo, s'interpellarono gli uomini dell'arte, e si venne a
conoscere, secondo la perizia dell'Alberti, fatta nel 1773, che il campanile era
inclinato d'un piede e mezzo, e secondo quella del Maccaruzzi, fatta nel 1774,
di due piedi e mezzo, laonde nel 1775, per decreto del Senato, venne demolito.
Allora si pensò a ricostruirlo, ma l'opera non procedette oltre
la grossa base, che oggidì, fornita di coperto, forma un piccolo magazzino,
addetto alla chiesa, la quale ha in sito diverso un semplice campanile alla
Romana (a vela).
Anche il «Ramo» e la «Calle del Campanile» a San Canciano
trassero il nome dal campanile dell'ex chiesa di S. Maria Nuova, attualmente
distrutto.
La maggior parte però dei campanili, onde sono appellate alcune
vie di Venezia, esistono tuttora. Oltre a novanta sono le torri a campanile, e
circa venti i campanili alla Romana (a vela) sparsi per la città.
Il più antico è il campanile di S. Marco solido e grandioso
edificio, che cominciò a sorgere nell'888, ossia, come altri vogliono, nel 902.
In una gabbia di legno con armatura di ferro, sporgente dal medesimo, solevansi
in antico rinchiudere specialmente gli ecclesiastici rei di gravi delitti, e
colà essi dovevano rimanere esposti ai solleoni, ed all'intemperie per un tempo
fissato, o per tutta la vita, ricevendo il cibo per mezzo d'una funicella che
calavano al basso.
Il campanile di S. Polo è di stile archiacuto, e venne innalzato
nel 1362. Varie sono le opinioni circa i due leoni scolpiti sopra la sua porta,
questione che toccheremo di volo anche noi parlando della prossima chiesa.
Archiacuto del pari è il campanile di S. Maria Gloriosa de Frari,
che ebbe compimento nel 1396, sopra disegno di Giacomo Celega, ingegnere della
Signoria, donde davasi il segno della convocazione del Maggior Consiglio, come
praticavasi dall'altre torri di S. Marco, di S. Francesco della Vigna, e di S.
Geremia.
Merita attenzione eziandio il campanile di S. Pietro di Castello,
tutto incrostato di marmo, opera del secolo XV.
Il più stimabile poi dei campanili di Venezia, per singolarità di
disegno, e regolarità di costruzione, si deve riputare quello della Madonna
dell'Orto, finito nel 1503, anno segnato sopra una cassetta di piombo scopertasi
con varie reliquie nella cupola vecchia, ed ora riposta nella nuova.
Tra i campanili antichi annovereremo per ultimo quello di S.
Sebastiano, che riconosce per autore lo Scarpagnino, e che ha sul basamento
l'anno 1544, epoca della sua costruzione, e quello dei Carmini, che, inclinato,
raddrizzossi dal Sardi nel 1688.
Tra i moderni sono da citarsi quello con colonne di S.
Pantaleone, attribuito allo Scalfarotto, e quello di S. Bartolomeo, eretto nel
1754.
Campanile (Calle del) detta Civran a S. Tomà. Al
principio di questa calle sorgeva il campanile della chiesa di San Tommaso
Apostolo, volgarmente «S. Tomà», di cui resta la sola base, ora sormontata da un
campanile alla Romana.
Campanile (Calle del) detta dei Preti a S.
Eustacchio. Dipende la prima denominazione dal campanile di S. Eustacchio, e la
seconda da case che appartenevano al capitolo di quella chiesa un tempo
parrocchiale.
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