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 Rassegna Campanili storici - Regione Emilia Romagna

AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)

Cap. ARS-F05 - Rassegna campanili storici - Pag. ARS-F05.02

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2009 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

Antichi orologi modenesi

 

INDICE:

 

Luciano Fontana è un orologiaio modenese con il “pallino” della ricerca storica. Di seguito riportiamo alcuni suoi appunti trascritti durante ricerche d’archivio sulla storia degli orologi presenti nel modenese nei secoli passati.

 

A CURA DI LUCIANO FONTANA

 

Qui riportati sono i documenti ritrovati nell'Archivio Comunale di Modena (gli “errori” linguistici sono il linguaggio tipico del loro tempo).

Gentile cittadino, non era ancora scoppiata la rivoluzione francese del 1789 con lo sconvolgimento del pensiero, e la pratica di tagliare la testa al Re, che qui a Modena i sudditi degli "estensi" contavano le ore con l'orologio pubblico nella Torre di Piazza Grande. Esisteva orologio pubblico nel XV° secolo a Modena, che quindi era una città importantissima: l'orologio distingueva, la memoria dei viaggiatori trasportava la notizia per tutta Europa. L'orologio di cui vi parlo non esiste più, ma con mia grande sorpresa, qui a Modena, nel monastero dei Benedettini c'è una macchina a pendolo costruita nel 1750.

 

*****

 
Era l'anno 1725 nel mese di febbraio uomini si chiedevano cosa potesse costare costruire un "battochio" per la campana della torre.

"Di quel po' costare a far fare un Batochio della Campana.."
Relazione di quelo che potrebbe costare a fare uno Batochio della Campana grossa della Torre maggiora il Batochio peserà libre 10 circa e costerà due Felippi e mezzo il peso in circa posto in Reggio alla spesa di Brescia calla da quella di Modena uno 6 per cento che in tuto sara pesi libre 10 ? alla libra 15 di Brescia che di Modena pesi libre 10 che in tutto importerà libre 27 ? Felippi in circa e poi noi ci obbligiamo a farvi vedere la fatura del costo che costerà in Brescia a noi e noi glielo daremo per il pur o costo.

Firmato Eredi Baschieri.



Il suono della campana a quei tempi era il principale diffusore di informazioni e di allarmi.
L'0rologio insieme alle campane esercitava un servizio pubblico ed era al centro della città. L'importanza della città era determinata dall'importanza dell'orologio.



Precedente all'orologiaio Panelli di Modena, di origine Bresciana... Casimiro Cavallini, scrive:
"Saranno da sei, in sette mesi, che angustiato dal male dell'orina l' umilissimo Servo delle SS.rie VV.Ill.me e povero Cittadino modenese Casimiro Cavallini Conduttore, sostituito da Francesco Panelli, dell'Orologgio grande, viene obbligato a vedere continuamente il letto. Affatto inabile a potere procurare non solo il proprio sostentamento, ma ancora quello della lui numerosa Famiglia, va di giorno in giorno declinando in una maggiore e più deplorabile miseria; supplica le loro a volersi degnare per un atto di Carità concederle qualche sussidio caritatevole in solievo quam Deus.



Sempre stesso anno, è l'orologiaio Francesco Riva di Reggio Emilia che scrive:
"Ho visitato l'orologio della vostra comunità che s'intenda sia rifatto di nuovo; però avendolo attentamente considerato la struttura ossequiosamente riferisco secondo la mia cognizione essere necessario: Il reggiro, la parte spettante alla Mostra si farà con retta d'ottone e i rocchetti di ferro pieno, col pendolo Cicloidale.
Le Batterie pure si faranno di nuovo, restaurerò le vecchie ruote maestre.
Mi servirò pure del semplice castello vecchio rimettendo però tutte le lastre nuove dove metterò le ruote.
La spesa, avuto riguardo al Capitale, che sarà necessario computare, e alle giornate che bisognerà spendervi, sarà di lire Settemila cinquecento di questa moneta di Modena, dichiarando che non intendo comprendere i lavori alle campane ed ai martelli."



Otto Giugno
" .. Avendo fatto attenta riflessione, sminuisco la spesa espressa nella precedente relazione per il rifacimento dell'orologio di questa Comunità.
Rifacendo l'orologio a mie spese, nella forma accennata , per quello che riguarda il registro del tempo, e quello delle Batterie, facendone di due, una sola, cioè un solo registro, che faccia però tutte le funzioni che fa presentemente il vecchio orologio la spesa sarà di lire cinquemila , con chè il restante dell'orologio vecchio resti a mio favore.
Per tutti i materiali che occorerà introdurre a Reggio, o dove si lavorerà, chè abbisogneranno all'orologio, siccome per farlo possia condurre in questa città di Modona, non intendo essere soggetto ad alcuna spesa di Dazii.
Umilissimo Obbediente Servo Lodovico Riva Orologiero



Novembre 1726 l'orologiaio residente a Modena prepara un preventivo per una riparazione:
" Visito l'orologio della piazza, ho trovato che il martello della campana maggiore appoggi sopra, con evidente pericolo di daneggiare detta campana.
Sarebbe necessario fare una contro susta che possa sostenere il martello.
Giudico la spesa di lire trenta circa."
Umilissimo Obbediente Servo Francesco Panelli Orologiero



Anno 1727 undici marzo Caratteristiche richieste all'orologio
Istruzioni con la quale devesi costruire l'orologio nuovo dell'illustrissima Comunità di Modena.
Il Castello dell'orologio sarà di sei spiazze di ferro, quattro nelle cantonate e due pomi d'ottone sopra al cimiero.
Larghezza di oncie diciotto, altezza oncie ventisei, compresi i piedi che saranno di due oncie e mezzo.
Lunghezza ventiquattro oncie, diviso in tre parti, una per il movimento della mostra, le altre due per le Batterie.
Le ruote maestre saranno d'ottone e di tredici oncie di diametro.
Le seconde ruote oncie nove di diametro, le treze oncie sei, a proporzione della seconda.
Gli assi saranno lunghezza oncie otto, con i rocchetti di ferro pieno.
Il castello, i registri,le chiavi, le leve saranno fatte con tutta diligenza.
Il predetto orologio funzionerà per la durata di sessanta ore, tanto la mostra, come le batterie e leverà le mazze, e batterà come fa ora il vecchio, cioè prima volta nella campana piccola, la seconda volta nella campana grossa e la terza volta pure nella campana piccola.



Marzo 1727 I Deputati della città Ricercano gli Orologiai
"... abbiamo praticato ogni opportuna attenzione e la maggiore diligenza per ricercare Artefici abili e valevoli Professori per costruire l'orologio Pubblico di questa città.
Due ci è riuscito a trovare, cioè Lodovico Riva, Orologiero di quel Pubblico, e Pompeo Cabassi di Carpi intendente ed attual Professore. Ad ambedue abbiamo consegnato il foglio delle istruzioni.
Il Riva si obbliga a farlo alla spesa di lire diecimilasettecentoquaranta e valuterebbe il vecchio orologio lire millecinquecento.
Il Cabassi pure accetta con la spesa di lire diecimilacinquecento, ed ha dichiarato, che riprenderà il vecchio orologio, che ora pubblicamente và servendo per misura del Tempo, pagandolo millecinquecento.
Mentre si attendeva la risposta del Cabassi, ci si presentò Biagio Cavallazzi bolognese con una lettera diretta allo Scalabrini, nella quale raccontava che in Bologna si era divulgata la notizia che la città di Modena era in istato di far fabbricare il suo nuovo orologio pubblico.
La somma richiesta dal Cavallazzi sarebbe di Filippi centotrenta
Che s'egli non ha detto di prendere l'Orologio vecchio, come si sono esibiti il Cabassi, e Riva, n'è in cagione il non avergliene noi fatta istanza, o menzione. Dagli annessi fogli si degneranno le SS.VV.Ill.me di vedere più ampiamente tutto il sin qui".
Nicolò Stotti, Gio:Bat.Scalabrini, Alfonso Cavvazzi Deputati.


Serenissima Altezza
intorno alla sovraespressa fabbrica dell'Orologio. Vedrà Ella dunque quale sia il metodo, e che sia stimato migliore per Fabbricare durevolmente l' Orologio. La massima di Francesco Panelli Artefice d'orologi in questa Città, e Sovraintendente a quello della Piazza, per la fabbrica del medesimo il prezzo, richiesto, non è disaprovato dal Panelli, perche proporzionata al merito, e alla fatica dell'opera e l'abilità di Lodovico Riva di Reggio è riconosciuta.



Anno 1728 13 febbraio
"Il Signore finalmente ni hà fatta la grazia, doppo il gitto fatto sette volte, e doppo una spesa pur grande fatta inutilmente di vedere riuscita una Ruota grande di codesto orologgio uscita di retta pèrfezione. Resto bensì col rammarico, e col timore che il grocciolo grandè che per quattro volte è stato qui in Reggio nel fuoco non possa resistere ulteriormente, ciò non ostante non voglio mancare ad ogni tentativo per proseguire il gitto delle altre due che mi restano, è che sin ora sono state se con tanto mio discapito." Lodovico Riva Orologiero

Restano già gittate rette le Ruote dell'Orologgio, le quali mi credevo che fossero riuscite di tutta perfezione, mà nèl batterle si sono scoperta una poco difettosa, sarà necessario chè io torni a riggettarla, nonostante che il Fonditore sia già partito da Reggio. Le due , che sino sono rivate perfette si vanno lavorando, né si taglieranno in esse li denti prima né sia data la notizia à VS.Ill.mo, acciò, vè vogliono codesti Ill.mi SS.i, passano venire à visitarli.
Reggio 25 febbraio 1728 Lodovico Riva

 


Anno 1728 26 Novembre Sig.Deputati all'orologgio di Modena
La tardanza di vedere alle Sig.ri V.S.Ill.mi il ragualio dè Lavori chè si vanno perfezionando in cod. Orologgio è provenuta dal non essersi sin ora ritrovati in Reggio ottone di verga, che mi abbisogna in quantità di un peso in circa per rifondere le cconnote Ruote grandi; e perche di giorno in giorno ero insperata zito dfà mercanti dell' arrivo dello stesso, pensavo di aspettare chè le med.me fossero gittate per avvanzarne in appresso alle signori Loro Ill.mi la nova del gitto, chè tanto mi preme ; mà giiacchè per lettera di cod.o S.Benzi in data delli 14 corrente verso le nove presunte dalle'SS.e loro Ill.mo, le soggiungo Chè finalmente l'ottone suddetto è già arrivato , e la settimana ventura si farà sicuramente il gitto delle Ruote, essendo il tutto preparato; Per altro le altre Ruote sono del retto ripolite, è perfezionate, siccome li Rocchetti e fusi si ripoloscono, essendo li med.mi quasi del retto terminati, essendo in stato di cominciare à piantare la mostra. Quando sarà seguito il gitto non mancarò d' censigliarne' la notizia alle SS.VV.Ill.me, alle quali per fine faccio umilissi.mo riverenza. Delle SS.VV.Il.me Reggio 20 gbre 1728..Umilissimo ed obb.mo servo Lodovico Riva.



Lettera inviata dal Riva .. al sig. Gio Batta Scalabrino deputato all' orologio pubblico di Modena
Anno 1730 14 aprile.

Nonostante la diligenza già da me fatta prima in .. g.. posta volomde.. ieri l'altro mi fu resi lo stimabilissimo... foglio di sua ... in data dè ott. corrte... da cui non vedendo fatta alcuna menzione del carro il rapporto della cassa, ma volendo.. delle stanghe per l'orologio, sono di nuovo à significarle con tutto l'ossequio, che li 2a... 24 del corrente sarà in Ordine l'orologio; perciò in tale giorno.. essere qui in Reggio le stanghe per caricare il medesimo orologio, soggiungendole riverente... intorno à ciò che sarebbe bene che le medesime fossero accompagnate almeno da due uomini ..ogni disgrazia di caduta, ò altro che potesse accadere nel viaggio riproverandomi perciò sempre in ciò al pieno intendimento di vs altiss...
.In tal giorno pure sarà necessario far essere qui in Reggio un carro per caricare e condurre la cassa e il piedistallo del medesimo orologio, avvertendo di far mettere nel sudetto carro, prima che parta dà costi buona quantità di corda, tela, ed anche un poco d'incerata, se si potrà avere, per potere fasciare e coprire bene l'orologio, e difenderlo da ogni infortunio nel viaggio, per legare nel carro la cassa come alvessi qualche quantità di corda grossa, e a, con la altri ..arnesi; Anzi riflettendo che tutta la cassa . con la cima ....con la cassa e il piedistallo non possa ritta capire in un solo carro, come potrà anche m..samiamdo... arguire dalla grandezza della medesima , come pure che sarà necessario, ch'io trasporti cos' un banco col carro, e morse per ogni occorenza; trovo necessario che oltre il carro sude. vi sia anche un Barozzo per caricare nel medesimo detto ciò che non potrà stare nel carro.Benchè io mi premuta. che la predetta cassa con la sua cima possa comodamente capire nella camera, in cui va posta così l' orologiometta a mia maggiore sicurezza, supplica v ill.. compiacersi far pigliare la misura dell'altezza della medesima camera dal piano sino al suffitto , e successivamente trasmettermela acciò, se mai fosse d'uppra il che non credo, facessi ribassare la cima à questi falegnami; in fine con tutto l'ossequio mi confermo.
Reggio li 12 aprile 1730


In maggio l'orologio era a Modena


A CURA DI LUCIANO FONTANA

 

 

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Bibliografia

Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni

Bib-ST-227 - Luciano Fontana, Appunti sugli orologi antichi del Modenese, Foglio word

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