Progetti di restauro e consolidamento campanili di ing. arch. Michele Cuzzoni
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-Q03 - Restauro campanili di ing. arch. Michele Cuzzoni - Pag. ATS-Q03.03
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2003 - Progetto: Campanile di Passalacqua - Tortona (AL)
Progetto e direzione lavori: Ing. Arch. Michele Cuzzoni - Sannazzaro de' Burgondi (PV)
INTERVENTI di PROGETTO: Rifacimento della copertura, scale, intonaci. Manutenzione cella campanaria.
La Chiesa Parrocchiale di Passalacqua era fino al 1595 l’Oratorio privato dei nobili Marchesi Passalacqua. Il Marchese Giovanni Passalacqua – cappuccino – lasciò con testamento rogato Petrazzolo, la somma di 500 scudi di Milano perché l’Oratorio fosse eretto in Parrocchia. L’atto del 1592 fu adempiuto solo nel 1595, per istrumento rogato Asdrubale Cattaneo.
I Marchesi si riservarono i seguenti diritti fino al 1868, quando il vicino castello e la Parrocchia passarono a Brancaleone Negrone, che vi rinunciò in tale anno.
DIRITTI dei MARCHESI PASSALACQUA:
1) “Gius – patronato” di diritto di essere avvisati prima che si suonasse il terzo segno della messa festiva, conformandosi il parroco, riguardo all’ora, per quanto era possibile alla comodità della nobile famiglia.
2) I Marchesi dovevano essere inchinati in chiesa prima e dopo ogni funzione a cui intervenivano.
3) I Marchesi potevano ingerirsi negli affari temporali della parrocchia.
4) I Marchesi dovevano essere seppelliti in Chiesa.
Il cimitero, posto dietro al coro, fu donato dal signor Marchese Giovanni nello stesso atto del 1592.
Nel 1859 la canonica fu ricostruita dal Rettore Don Cumo e dello stesso anno è il sopralzo del campanile realizzato nella forma attuale.
Negli anni ’60-’70 del XX secolo, il parroco pro-tempore di allora fece realizzare il nuovo pavimento in piastrelle di marmetto nero, eliminando il precedente in cotto.
Contemporaneamente fu eliminato il vecchio Altare Maggiore e parecchi arredi, costruendo l’attuale mensa e Tabernacolo in marmo e onice. Gli scranni del Coro vennero smembrati e costituiscono oggi la sede del celebrante (a destra dell’altare) e quella dei cantori (a sinistra dell’altare). Il vecchio pulpito in noce ottocentesco fu trasformato in ambone.
La chiesa conserva attualmente un pregevole crocifisso in noce con Cristo in cartapesta dipinta (di notevole valore storico ed artistico) di scuola genovese settecentesca in perfetto stato di conservazione. La vasca del Battistero in pietra di granito è anteriore al 1595. La facciata fu rinfrescata nei colori attuali negli anni ’80.
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Il Presbiterio prima dei restauri |
Il Tabernacolo prima dei restauri |
La chiesa è stata interamente restaurata nel 2003, essendo parroco il compianto Mons. Can. Carlo Gomarasca, oriundo di Corbetta (MI), Cancelliere del Vescovo di Tortona, rimodellando all'interno l'intera area presbiterale, disponendo il Tabernacolo in fondo all'edificio preceduto da una serliana d'onore (arco con due piattabande laterali).
Due fari a basso consumo inondano di luce la Mensa.
All'interno dell'arco della serliana sono stati disposti 5 punti luce a spot. L'effetto finale è di grande solennità.
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Il Presbiterio dopo i restauri |
La Mensa |
Il Tabernacolo |
Campanile - Interno cortile |
Campanile - Lato su strada |
La muratura esterna del campanile si presenta realizzata in mattoni e blocchi squadrati ricoperti da intonaco giallino dilavato dagli agenti atmosferici. Si notano squarci d’intonaco da cui si intravede la muratura sottostante.
Gli affreschi originari disposti sotto gli ampi cornicioni risultano ancora in buono stato, mentre i decori dell’orologio sono sbiaditi dal tempo.
La copertura, realizzata in latta, è completamente arrugginita e necessita di sostituzione urgente.
Le scale lignee interne sono in pessimo stato, mancanti di diversi gradini e estremamente pericolose da utilizzare.
La corda di una campana è caduta e deve essere immediatamente sostituita.
Occorre procedere ad attenta verifica dei dispositivi di aggancio e manovra delle campane.
Mediante utilizzo di autogrù a cestello, si intende sostituire la copertura attuale in latta con altra in rame.
L’operatore gruista innalza la piattaforma, munita di opportuni sistemi di sicurezza per gli operai specializzati che vi operano, fino all’altezza occorrente.
Rilievo fotografico ravvicinato delle condizioni della copertura prima dell’intervento.
Rimozione a lastre della copertura attuale in latta, partendo dalla cima della guglia fino alla base.
Rimozione della grondaia di base.
Reposizione dei rottami in luogo a parte del cantiere.
Trasporto rottami in discarica.
Rilievo fotografico delle condizioni della muratura sottostante.
Riparazione muratura eventualmente fessurata con malta di cemento espansiva e rete d’acciaio a maglia 2 x 2 cm.
Pareggiamento con frattazzo e lisciatura uniforme della superficie inclinata e di quella piana.
Preparazione in cantiere delle lastre di rame 8/10 da applicarsi al cornicione superiore convenientemente consolidato se necessario.
Applicazione lastre preparate.
Fissaggio sulla muratura con viti zincate a caldo a doppia rondella e sigillatura con silicone.
Preparazione in cantiere delle lastre di rame 8/10 da applicarsi alla superficie inclinata di copertura consolidata.
Applicazione lastre preparate.
Fissaggio sulla muratura con viti zincate a caldo a doppia rondella e sigillatura con silicone.
A partire dal piano terra si procede a smontaggio delle vecchie scale marcescenti ed a sostituzione immediata con altre in alluminio. Le condizioni dei pianerottoli intermedi saranno vagliate in opera.
L’operatore specializzato installa la prima scala nuova in alluminio fissandola al primo pianerottolo.
Si constata la qualità del primo pianerottolo, rinforzandolo (o sostituendolo se necessario con altro identico) nelle eventuali parti danneggiate.
Si installa la seconda scala partendo dal primo pianerottolo consolidato e così di seguito fino alla cella campanaria.
Reposizione dei rottami in luogo a parte del cantiere e trasporto rottami in discarica.
Dopo il consolidamento delle scale si contatterà una Ditta specializzata nella manutenzione della cella campanaria. Tale Ditta, utilizzando le proprie tecniche e metodologie dovrà:
Verificare la tenuta delle mensole e dei dispositivi di alloggiamento e fissaggio delle campane.
Lubrificare (o sostituire) i cuscinetti che permettono l’oscillazione delle campane.
Tinteggiare con vernice apposita tutte le parti in ghisa delle campane e del castello.
Verificare la tenuta dei battagli e installare relativa cinghia di sicurezza, per evitare il distacco accidentale.
Applicare nuovi dispositivi per il suono manuale (corde) e/o elettronico.
Riparare tutte le parti eventualmente danneggiate.
Effettuare un collaudo di tutte le parti modificate, riparate o sostituite.
Questo intervento riguarda solo la parte di muratura effettivamente danneggiata e posta alla base del campanile (lato est, ove si apre la porta di accesso fino all’altezza esterna di metri 8,00 e lato sud limitatamente al corridoio di passaggio verso l’edificio adiacente fino all’altezza di metri 3,00. Essendo la muratura danneggiata da infiltrazioni di umidità ascendente.
Realizzazione di ponteggio di sicurezza fino all’altezza occorrente per ognuna delle due parti di muratura da riparare.
L’operatore specializzato scrosta tutte le superfici danneggiate, lasciandole a vista.
Reposizione dei rottami in luogo a parte del cantiere.
Trasporto rottami in discarica.
Rilievo fotografico ravvicinato delle condizioni della muratura prima dell’intervento successivo.
Sabbiatura a secco per tutta la muratura così scoperta.
Stuccatura dei giunti di collegamento eventualmente danneggiati realizzata con impasto di cemento bianco, calce e sabbia del Po. In questo modo si ripristina l’originario impasto utilizzato nella costruzione del campanile. Le dosi effettive dei vari componenti saranno stabilite facendo analizzare la calce originaria.
Preparazione in cantiere del nuovo intonaco civile bianco.
Applicazione dell’intonaco “termit” ottenuto sulla muratura pulita previo interposizione di rete di plastica 2 x 2 cm. Quest’ultima impedisce all’intonaco di cavillarsi nel tempo.
Tinteggiatura dell’intonaco con vernice apposita per esterni al quarzo (identica all’originale).
Rilievo fotografico finale.
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Guglia |
Campana piccola (MI4 Mazzola 1876) di facciata |
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Ponteggio in elevazione |
Cornicione e cella |
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Bordo Campanone DO4 Mazzola 1876 |
Ceppo Campanone DO4 Mazzola 1876 |
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Campana RE4 Mazzola 1876 - Lato nord |
Vista cella dal lato ovest (retro) |
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Restauro meccanica |
Due dei tre battagli inviati a restauro |
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Campanone DO4 prima del lavaggio Con applicazione di sistema elettronico |
Seconda RE4 prima del lavaggio Con applicazione di sistema elettronico |
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Terza MI4 prima del lavaggio - Con applicazione di sistema elettronico | |
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La torre ultimata |
Le campane suonano |
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Bib-TS-000 - Testo e analisi di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Bib-TS-008 - M. Cuzzoni, Tesi di Laurea e Progetto esecutivo, Recupero del complesso parrocchiale di s. Antonino Martire in comune di Torrazza Coste, edito in proprio, Sannazzaro de' Burgondi, 2000 / 2002
Bib-TS-068 - Nuovo Colombo, Manuale dell'Ingegnere, Ed. Hoepli, 2002
Bib-TS-445 - Prof. arch. C.R. Romeo, (L') Approccio metodologico al progetto di restauro attraverso l'analisi di tre casi studio, Faenza, 1992
Bib-TS-477 - M. Cuzzoni, Progetto di Restauro del Complesso parrocchiale di Passalacqua in Comune di Tortona (AL), Progetto esecutivo, Edito in proprio, Sannazzaro de' Burgondi, 2003