Campanile e cella campanaria: influenza sul tono
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-N01 - Struttura del Campanile - Pag. ATS-N01.01
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2012 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
Funzionalità del Campanile
Il campanile “ è una torre costruita accanto alla chiesa, destinata ad accogliere alla sommità le campane. Può essere incorporato nella muratura della chiesa o isolato”.
Il "campanile" è, notoriamente, una costruzione destinata a sostenere in alto, mediante un'apposita incastellatura, le campane delle chiese, allo scopo di facilitarne la diffusione del suono.
Per la sua forma e per le sue origini il campanile può essere collocato nella tipologia di edifici detti "a torre" e spesso viene, infatti, chiamato torre campanaria (il "Liber Pontificalis", nel VIII sec., indica col termine campanilis l'apposita struttura per una sola campana, in genere a vela; mentre con la dizione turris campanaria intende appunto la torre con più campane costruita indipendentemente dalla chiesa; tale distinzione sembra tuttavia essersi persa nei secoli successivi).
Dopo l’Editto di Costantino (313 d.C.) le comunità cristiane potevano riunirsi liberamente. Tuttavia, per richiamare i fedeli alle funzioni si utilizzarono sistemi diversi; inizialmente si batteva sopra un’asse detta “asse sacra”.
E' possibile, comunque, affermare che il "campanile" è un tipo di costruzione nata intorno all' VIII sec. d.c. sulla base della tecnica sviluppata per le torri, caratterizzata dalla funzione di sostenere le campane e da un marcato sviluppo verticale.
Fin dai tempi più antichi sono stati adoperati strumenti sonori simili ai nostri campanelli, soprattutto nei culti di origine orientale (i campanelli dei sacerdoti ebraici, quelli della dinastia Chou in Cina, ecc.).
Tale tradizione è entrata nelle consuetudini della religione cristiana e, quando, intorno al V secolo, le dimensioni del campanello hanno iniziato a crescere, il tintinnabulum ha preso la forma delle attuali campane.
Mentre fino alla metà del VI secolo soltanto le cattedrali e i monasteri hanno potuto vantare la presenza di una campana (negli altri casi era il diacono che convocava i fedeli a viva voce), l'uso di questo strumento di richiamo è diventato indispensabile in seguito alla fondazione delle pievi.
A partire dall'VIII secolo le campane sono comparse in tutto l'Occidente europeo e, fra il X e XI secolo, anche le chiese rurali ne hanno avuta almeno una. Per lungo tempo è stato considerato un lusso possederne diverse, ma gradualmente, nelle chiese maggiori, il numero delle campane è cresciuto (in genere fino a tre) per distinguere le diverse parti dell'ufficiatura.
La più grande, detta del mattino, suonava nelle ore notturne e all'albeggiare, le più piccole, dette campana di terza e campana di nona, suonavano, rispettivamente, alle nove e alle quindici.
A partire dall' XI secolo abbazie e cattedrali hanno cominciato ad averne più di tre.
In un secondo momento, si eressero torri accanto alle chiese ove vennero issate le campane, strumenti di bronzo dal suono caratteristico. Intorno al secolo X quasi tutte le chiese avevano il loro campanile provvisto di campane.
Accanto alla forma tradizionale a torre, di retaggio medievale, si andranno affiancando a poco a poco anche i cosiddetti campanili a vela, costituiti da una porzione singola di muro - non agglomerato, come nel caso della torre - non eccessivamente alto, e contenenti alcune campane.
I campanili a vela hanno iniziato a mostrare i loro limiti dal punto di vista tecnico con l'aumento del numero e delle dimensioni delle campane. Essendo costituita da un muro isolato, la costruzione può raggiungere altezze limitate e l'aumento del numero delle campane comporta maggiori finestrature che costituiscono un ulteriore indebolimento per la muratura.
Le crescenti dimensioni delle campane hanno rappresentato, probabilmente, il principale inconveniente per questo tipo di costruzioni poiché, all'aumentare del peso, aumentano proporzionalmente le azioni dinamiche generate dal moto delle campane.
Una sezione scatolare come quella delle torri risulta più idonea a sopportare questo tipo di sollecitazioni. La struttura a torre consente, inoltre, di sfruttare tutti e quattro i lati della muratura per inserire, in apposite aperture, le campane e lo spazio interno risulta utile per suonare le campane e provvedere alla loro manutenzione.
Mentre le campane sono spesso menzionate in fonti concernenti edifici religiosi, soprattutto a partire dal secolo VI, non è chiaro da quale epoca tali campane fossero collocate in apposite torri.
Nell'architettura religiosa dei primi secoli sono noti parecchi esempi di torri, ma si tratta, nella maggior parte dei casi, di torri funzionali all'articolazione architettonica della facciata o di torri scalari.
Sulla base delle fonti testuali e delle testimonianze iconografiche non è da escludere che siano esistiti campanili nell'architettura paleocristiana; tuttavia i primi di cui esiste una testimonianza certa appaiono solo in epoca carolingia, citati nelle fonti (il Liber Pontificalis ne ricorda la costruzione in Vaticano da parte dei pontefici Stefano II (752-757) e Adriano I (772-795) ) o conservati: alcuni esempi sono collegati alla chiesa, altri sono indipendenti.
Per una rassegna fotografica di "Storia dei Campanili", si vedano le pagine relative a pag. ARS.E01.01 - Introduzione (alla Storia dei Campanili).
La presenza di molteplici tradizioni o, addirittura, la possibilità di individuare scuole di formazione locale deriva direttamente dalla situazione socio-politica presenti nelle regioni in quei tempi.
Il castello, o telaio, - struttura che sorregge le campane - può essere costruito in acciaio o, preferibilmente,in legno. Uno degli aspetti importanti della tecnica moderna risiede nell’isolamento della torre sia per l’assorbimento fonico sia per l’ottimizzazione dell’effetto sonoro sia a tutela dell’edificio. Questa protezione può essere assicurata con un pesante isolamento di gomma resistente alle intemperie e alla corrosione.
Affinché il suono delle singole campane si fondi in un insieme armonioso, esse devono essere sospese le une vicine alle altre in uno stesso spazio. Detto questo, per ottenere un effetto acustico ottimale occorre progettare la cella campanaria in funzione del numero, dei volumi, dei registri, dei pesi e della direzione dell’oscillazione delle campane.
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Bib-TS-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Bib-TS-289 - ARGAN G.C., (1988). Storia dell'arte italiana. Sansoni Editore, Firenze