Struttura delle Campane e accessori del Carillon
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-M01 - Struttura del Carillon - Pag. ATS-M01.07
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2012 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
La costruzione del Carillon
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Ci manca ancora il dato che riguarda la sede del carillon, ovvero la struttura in legno o ferro in cui sono appese le campane. Per la costruzione della sede occorre considerare alcune regole costruttive ma anche di acustica. Si può già notare che occorre una costruzione compatta, cioè con le campane ravvicinate il più strettamente possibile. Solo allora le campane possono essere misurate insieme come strumento musicale. Come nel caso in cui le campane sono appese nella cella campanaria. Si potrebbe pensare, per esempio, alla situazione in cui vi sia un accordo maggiore, con il do4 al centro della torre e mi4 e sol4 davanti e dietro, e quindi in posizione di accordo dominante. Ma purtroppo, alcuni architetti che costruiscono carillon, o non si rendono conto o non accettano le regole di costruzione! In alternativa, se non si può avere un design compatto, non lo si deve neanche portare a casi estremi in cui la manutenzione delle campane separate è diventata impossibile. E la manutenzione è una cosa di fondamentale importanza. A volte un filo può spezzarsi, a volte una molla deve essere regolata, i bulloni di montaggio di una campana devono essere monitorati, ecc. Per tali motivi è fondamentale che tutte le campane siano accessibili, non solo prevedendo uno spazio sufficiente tra le file di campane, ma anche in altezza servendosi di scale, rampe e ramponi. Un edificio compatto ha anche un gioco di carillon tecnicamente vantaggioso. |
Infatti si apprezzerà che la suoneria è facile da suonare, vale a dire che il suonatore di campane riesce a suonare al meglio tenendo tutto sotto controllo, specialmente con fili molto corti. Infatti se i collegamenti dei cavi sono lunghi si ottiene difficilmente un pieno controllo del gioco. In particolare questo vale anche per piccole campane. Pertanto, l’obiettivo è quello di avere i fili collegati ai batacchi delle campane più acute non più lunghi di 2 metri e quelli che si collegano alla tastiera non più lunghi di 5 metri.
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Se la distanza dei fili è maggiore, ci possono essere situazioni in cui inevitabilmente è consigliabile aggiungere non solo una molla dietro il battaglio, ma anche un’altra sopra la tastiera in modo che il filo risulta allungato (si veda in proposito pag. M01.03 "Meccanica di movimento del Carillon: i bilancieri normali"). Ne consegue che le piccole campane dovrebbero essere appese più vicine sopra la tastiera. Anche il filo base deve essere abbastanza corto. Nel primo caso la tastiera ha più fili, nel secondo caso i fili del battaglio sono più lunghi nelle campane acute. Inoltre non è affatto insolito appendere le campane gravi sotto la tastiera. Con tutto ciò può essere diventato evidente che la costruzione di un carillon deve avere il requisito primario dello strumento musicale. E che non devono prevalere gli aspetti a scapito dei desideri dello strumento visivo o architettonico. Sembra una frase priva di senso, ma purtroppo troppi non hanno familiarità con questo tema così non riescono a costruirli in maniera corretta. Da questa mancanza di conoscenza dello strumento musicale che è il carillon, pensano di poterlo utilizzare principalmente, per esempio, come elemento estetico con campane leggermente aperte nella torre. È anche noto che in certi casi la tastiera è posta sotto le campane a una distanza impossibile e con essa anche i fili. Come se essa fosse limitata alla funzione di far prolificare le campane in modo incontrollato. La struttura che alloggia le campane è di solito un telaio autoportante in ferro. Una sede di legno non è mai raccomandata, a meno che non vi sia spazio sufficiente a disposizione. Acusticamente il legno diventa un materiale particolarmente attraente. E’ per questo che a volte le travi di sospensione sono di legno e così pure gli altri alloggiamenti anche a causa del costo del ferro. |
La tastiera dovrebbe essere sempre in una stanza chiusa a chiave.
Non è possibile che nella torre si trovi di per se’ uno spazio naturale per mettere la tastiera ( Figura 01 in alto), di solito lo si crea con una cabina in legno ( Figura 02 soprastante).
Infine, abbiamo due possibilità di costruzione molto particolari (Figure 01 e 02 soprastanti).
Si noti quindi che in questi disegni, è stato omesso il meccanismo della riproduzione automatica, mentre per motivi di chiarezza, non sono state mostrate tutte le campane.
In linea di principio quindi se non ha un’influenza notevole non si è risposto a queste domande.
La Figura 01 mostra una vista laterale di un grande carillon posto in una torre altrettanto grande. Al centro della sede è installata la cabina con la tastiera. Inoltre, come descritto, le campane piccole sono sospese sopra di essa a fianco delle campane basse. Va notato che i pedali di tali bassi sono ancorati dietro il loro punto di articolazione e i bracci verticali dei bilancieri sono rivolti verso il basso. Dopo tutto, solo in questo modo, riescono a richiamare i battenti delle campane. Sarà inoltre evidente che se le campane basse sono pensate per essere rimosse, o per essere poste nella parte superiore, la cabina allora può stare sul pavimento. Si tratta di una performance preferita per carillon particolarmente leggeri.
In Figura 02 è data la situazione opposta. In quest’immagine si nota la torretta in cui le campane sono poste appese nelle aperture, mentre la tastiera è posta orizzontalmente sul pavimento sotto le campane. E’ evidente che con questa disposizione si possono usare solo i sistemi di congiunzione a fili o bilancieri mirati, almeno per le campane che pendono dalle finestre.
Ciò quindi in contrasto con la disposizione della Figura 01 in cui si usano bilancieri a più assi.
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