Struttura delle Campane e accessori del Carillon
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-M01 - Struttura del Carillon - Pag. ATS-M01.01
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2012 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
Il batacchio da Carillon
Figura 01: un batacchio da carillon storico e moderno |
I battagli applicati alle campane sono sostanzialmente di due tipi. La forma storica si può vedere a sinistra nella figura 01 qui a lato. Questa comporta una parte conica sopra alla sfera terminante con un gancio per permettergli di essere appeso alla campana e sul lato inferiore della sfera un dispositivo per fissare il filo. Ciò permette di presentare un ulteriore meccanismo (Cfr. pag. M01.02 "Meccanica di movimento del Carillon: i fili di congiunzione" e pag. M01.05 "Meccanica di movimento Carillon: i bilancieri a batacchio esterno") per l’aggancio alla tastiera (Cfr. pag. M01.06 "La Tastiera del Carillon").
Il batacchio moderno (a destra) è notevolmente più semplice e quindi meno costoso. Per questo motivo, è il preferito in molti casi. Questo tipo di batacchio consiste di una barra rotonda a cui è saldata una palla di ottone al manganese o di ghisa. Il lato inferiore è provvisto di una barra piatta per il fissaggio del filo al battaglio; il lato superiore è provvisto di un anello speciale per il fissaggio al centro della campana. La differenza di aspetto tra il batacchio storico e quello moderno, è specialmente nel fatto che il peso finale è concentrato nel bulbo, mentre in quello storico il peso è suddiviso in tutto il battaglio stesso. Quindi il batacchio moderno è migliore dello storico. Sarà naturalmente apprezzato che il gancio del battente storico può essere sostituito da un’estremità piatta in grado di competere con le proprietà di quello moderno. |
Ovviamente la questione di cosa suonare con un batacchio di questo tipo ha sue ragioni tecniche e musicali apposite. Dal momento che una ricerca sistematica in tal senso non è mai avvenuta, per rispondere ci si può basare solo sull’esperienza. Di solito si tende a considerare il battaglio classico come più conveniente di quello moderno. Tuttavia, è tutt’altro che certo che questo modello abbia un ruolo predominante. Piuttosto, si deve supporre che sia un fattore decisivo quello di forgiare un simile battaglio.
Il materiale di cui può essere fatto un battaglio per campane è il ferro battuto, la ghisa e l’ottone al manganese.
Gli ultimi due sono stampati così, mentre il primo dev’essere forgiato.
Sembra che i battagli forgiati producano un timbro più ricco rispetto agli altri a parità di campana. Questa distinzione può essere ricondotta ad una differenza di durezza.
Esprimendola nella scala Brinell, quelli forgiati hanno una durezza pari a Hb = 105 kg/mm2 , quelli in ghisa è compresa tra Hb = 120 kg/mm2 e Hb = 200 kg/mm2 , quelli in ottone al manganese hanno Hb = 120 kg/mm2 . Questa variazione di valore della durezza non può passare inosservata, ciò significa che in generale è richiesta una durezza attorno al valore Hb = 110 kg/mm2 .
Figura 02: Peso del battaglio in percentuale rispetto al peso della campana Asse X = Peso della campana Asse Y = % peso del battaglio rispetto alla campana |
A pag. J02.13 "L'impatto del batacchio e influenza sul suono di una campana", si è già visto il peso del battente. La figura 02 fornisce ulteriori informazioni. Nell’asse orizzontale sono dati i pesi della campana. Sull’asse verticale il peso del battente espresso in % sul peso della campana. Si può vedere come si comporta il battaglio storico che varia dal 2 ½ % per una campana di 10.000 kg al 9% per una campana di 10 kg. La sequenza moderna comincia col 2% per finire al 5%. Che le piccole campane abbiano battenti relativamente più pesanti è un fatto ovvio rispetto alle campane molto più pesanti. Naturalmente, si può aumentare la forza del suono realizzando un battaglio che agisca su una distanza maggiore rispetto al movimento della campana. Lo svantaggio è che la campana avrà contemporaneamente un suono brillante e nitido, e, indipendentemente dalle dimensioni delle campane, vale la regola che la distanza tra la campana e il battaglio – percorso campana/battaglio (nel suono del carillon) – dovrà essere da 2 a 4 cm. Ovviamente, tutto ciò dipende anche dal sapore musicale, e quindi, è relativo al periodo storico. Lo stesso vale per i pesi del battaglio che, altrove e in altri momenti, potrebbe essere stato anche molto più leggero. |
Rispetto a quanto detto sopra, si è tacitamente presupposto che il suonatore di carillon sia in grado di suonare il battaglio, in un certo periodo di tempo, con una forza sufficiente in modo da memorizzarla.
Come è ovvio ciò, altrettanto non lo è quando si pensano agli impianti meccanici necessari.
In questa pagina ci limiteremo al ruolo di suono del suonatore.
E’ facile vedere che più ripida è l’inclinazione del battaglio, cioè più il pendolo si avvicina alla verticale, e minore è la forza che si deve applicare per muoverlo dalla posizione di riposo.
E’ per questo motivo che in campane più pesanti di un la3 (circa 450 kg), il punto di sospensione del battaglio nel cielo della campana, è caricato nel centro della campana, e a volte anche per quanto riguarda l’albero del battaglio dovrebbe essere curvato come il profilo del fianco della campana.
L’effetto è che il pendolo ha prestazioni sempre più elevate in modo che la forza per azionarlo sia sempre minore.
Ci sono alcune regole generali che si possono applicare.
In una campana la3 di solito il battaglio è inclinato di 25° nella sua posizione di riposo.
Con campane ancora più grandi e più pesanti, il batacchio pende dal centro verso l’esterno, quindi l’angolo tra il battaglio e il suo stelo verticale diventa sempre di meno.
Il minimo che si può raggiungere è 10°, e viene applicato in campane ad alta potenza di suono.
Un angolo teoricamente ancora più basso, annullerebbe ogni resistenza della tastiera e quindi renderebbe impossibile un suono dinamico.
Quindi l’angolo di inclinazione del battaglio deve essere compreso tra 10 e 25 gradi.
E’ necessario avere il cambiamento di angolo senza strappi, poiché diversamente si otterrebbe una tastiera irregolare. Inoltre questi sono valori globali. Per gusto personale e preferenza si possono adottare anche altri valori.
Un punto importante è infine la sospensione del battaglio (inteso come sistema a pendolo).
Tirando il battaglio dalla sua posizione corretta si possono incorrere in movimenti laterali che avrebbero un effetto abrasivo sul bordo della campana.
Per evitare questo, soprattutto per i battagli storici nei carillon antichi, si utilizzano delle soluzioni come quelle descritte nel a pag. M01.03 "Meccanica di movimento del Carillon: i bilancieri normali". Si può vedere che il battaglio storico ha dei denti che sono collegati da catene. Non appena si tira in avanti un battaglio, le due catene si allungano in modo che la lingua non possa muoversi facilmente ne’ verso destra, ne’ verso sinistra.
Nei battagli moderni si usa una diversa soluzione. Il punto di cerniera in alto ha una larghezza tale in modo da rendere possibile solo il movimento avanti e indietro. Nella figura 01 lo si vede disegnato frontalmente e in sezione laterale. Sembra poco saggio eliminare qualsiasi movimento laterale, perché questo dissipa anche un certo tipo di vivacità del suono.
Portale "Ingegneria e
Campanologia" -
Autore -
Sommario
- Mappa del Sito -
Home
Bib-TS-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Bib-TS-261 - André Lehr - Leerboek der Campanologie, 2007
Bib-TS-274 - André Lehr - Met losgemaakte ringkraag en in hevig zweet . Een oriënterende verkenning in oude beiaardtracturen. - In: Jaarboek van het Vlaams Centrum voor Oude Muziek , jg.1, 1985, blz.109-222
Bib-TS-275 - André Lehr - Trommelspeelwerken in het verleden (Asten, 1993)
Bib-TS-276 - André Lehr - Enkele wiskundige achtergronden van het broeksysteem (Asten, 2003)