Suono e tono della Campana individuale
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-J02 - Acustica della Campana - Pag. ATS-J02.12
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2012 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
I cambiamenti di temperatura influenzano l’intonazione delle campane e basta un semplice esperimento per dimostrarlo facilmente.
In una stanza fresca è stato posto sia una campana che un diapason. Il diapason è intonato alla nota fondamentale. Si pone poi la campana al sole. Se, dopo qualche tempo si recuperano il diapason dalla stanza fredda e la campana, e li si fa risuonare, si ascoltano battimenti tra il diapason e la campana.
Che l’intonazione di una campana si modifichi per il cambiamento di temperatura, è un fatto molto plausibile.
Vale a dire, che quando la temperatura sale, anche la campana aumenta di dimensioni. Quindi il tono diminuirà.
Studi hanno dimostrato che la diminuzione è omogenea per tutti i parziali. La temperatura ha quindi notevole influenza sulla purezza del suono della campana. Le misure hanno dimostrato che per ogni 1°C di innalzamento della temperatura, le singole parziali si abbassano di 1/3 di centesimo. Questo è, naturalmente, un valore estremamente piccolo.
Quando la differenza di temperatura tra estate e inverno è di 30°, la campana sarà di 10 centesimi più bassa in estate che inverno. Ciò è di grande importanza. Non che ciò influenzi eccessivamente le campane contenute in una torre di cui un lato è in ombra e l’altro al sole. Certo ci sarà una leggera differenza nel concerto delle campane, ma in generale questo è difficile da notare.
Un’altra cosa sono le parziali di una campana. Infatti durante le operazioni di accordatura (come visto a pagina J02.10 "Accordatura della Campana"), per effetto dell’attrito si ha un aumento della temperatura della campana. Pertanto, le misurazioni finali vengono eseguite solo quando tutte le parti della campana hanno ripreso la temperatura ambiente.
Si deve aspettare che le parziali esposte all’elevata temperatura nelle pareti in cui si esegue l’assottigliamento abbiano recuperato la temperatura ambiente prima di misurare il cambiamento di tonalità. In pratica questo fenomeno è riscontrabile nella punta di scarificazione che è sensibile particolarmente nei settori che vanno da 25 a 35 (fig. 01).
Figura 01: Settori della campana all'interno e all'esterno.
Una situazione terminale in cui la sensibilità alla temperatura non deve essere trascurata, è il periodo dopo la fusione.
Si consideri il seguente caso ipotetico. Dopo che la campana è stata fusa e avrà raggiunto la temperatura di 80°, essa sarà rimossa dallo stampo e raffreddata con l’aiuto di acqua fredda. Fisicamente questo significa la campana non ha il tempo di adattarsi al salto di 60° per raggiungere la temperatura ambiente (20 °C). Lo stato di equilibrio della campana a 80° è congelato. Ciò implica che la campana ha un’intonazione di 20 centesimi (1/3 x 60°C) superiore di quello che dovrebbe essere. Naturalmente, si può sperare che raggiunga il giusto equilibrio in se’, nel tempo, anche se non è certo. Ma quando ciò accade, può spiegare perché una campana regolata correttamente, senza apparente motivo dopo un po’ diventa fastidiosa. Per tale motivo si raccomanda di lasciar raffreddare la campana naturalmente prima di intervenire sull’accordatura.
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Bib-TS-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
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Bib-TS-261 - André Lehr - Leerboek der Campanologie, 2007