Proprietà e metallurgia del Rame
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-G06 - Proprietà metalli - Pag. ATS-G06.03
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Giacimenti antichi:
- Penisola Iberica (Huelva, Asturie), età pre-protostorica; Sotiel Coronada, Turdetania (Huelva) età romana.
- Baleari (Maiorca e Minorca) età pre-protostorica.
- Sardegna (Nurra, Inglesiente, Arburese, Fluminese, Sarrabus, Sulcis, Gerrei, Barbagia) età nuragica; Barbagia di Seulò, presso Gadoni (Nuoro) indizi per l’età protostorica.
- Penisola italiana: Alpi orientali (mineralizzazioni cuprifere o calcopirite) per l’età Eneolitica – età del Bronzo; Liguria (miniera di Libiola presso Sestri Levante) II metà IV millennio a.C.; Toscana (Colline Metallifere: miniere di Pontieri, Campiglia e Massa Marittima) dall’età pre-protostorica, etrusca, medievale e moderna); Appennino Tosco-Emiliano; Calabria (Acquaformosa – Cosenza, Temesa omerica?); Sicilia (Monti Peloritani) età protostorica.
- Francia (Provenza, Vosgi, Lionese, Massiccio Centrale, Armonica, Pirenei) coltivazioni plurimillenarie. In particolare nei Pirenei (Seronais – Ariège) età romana sia a cielo aperto che in galleria; (Linguadoca) dal Calcolitico all’età gallo-romana.
- Isole Britanniche (Cornovaglia) con filoni di rame e stagno associati; (Devonshire, Derby, Cumberland, Galles) età pre-protostorica sia a cielo aperto che in galleria.
- Irlanda (Cork) pozzi di età preistorica.
- Germania (Turingia, Sassonia, Baden-Wüttenberg, Assia, Baviera, Franconia, Vestfalia, Renania) quest’ultima già scavata dai romani.
- Austria (Alpi Tirolesi, Salisburghese, Stiria, Carinzia) nel Salisburghese sono note dall’età del bronzo.
- Europa centro-orientale (Slesia, Banato); (Balcani) sin dal V mill. a.C.; (Serbia) dalla fine del Neolitico Balcanico; (Bulgaria meridionale e sud-orientale) leggermente successivi.
- Egeo (Continentali costituiti da solfuri per lo più calcopiriti; Cicladi e Creta da ossidi e carbonati).
- Cipro (minerale primario da piriti, calcopiriti e sfaleriti; secondario da solfuri, ossidi e solfati, rari sono carbonati e silicati) dal Calcolitico, età del bronzo, fenici, Tolemaico, romano.
- Turchia (area Nord-Orientale) da questa zona e precisamente dalla miniera di Ergani Maden sembra provenire il rame per i primi strumenti prodotti dall’uomo con questo minerale.
- Caucaso (Georgia, Armenia, Azerbaigian).
- Iran (Veshnoveh) sin dal 3.200 a.C.
- Sinai sin dal IV mill. a.C. alla tarda età romana.
La prima comparsa di oggetti in rame si ha fra l’8.400 e il 7.500 a.C. (Neolitico aceramico) dal sito di Çayönü Tepesi (Anatolia sud-orientale).
Fatti con rame nativo mostrano segni di ricristallizzazione (ricottura) il che porta a supporre che l’artigiano avesse intuito che il processo di ricottura ovviasse alla fratturazione del pezzo sottoposto alla martellatura.
Altri principali siti ove è attestata una produzione di oggetti in rame:
- Mesopotamia: (Tell Magzaliya) oggetti databili fra l’8.000 e il 7.500 a.C. con rame proveniente probabilmente dall’Iran centrale.
- Anatolia: (Çatal Hüyük, VI strato) frammento vetrificato di scoria di lavorazione datato al 6.500 a.C.
- Europa Orientale: Romania (Balomir) oggetti databili al Neolitico antico locale (5.900-5.300 a.C.); Ungheria (Vidra) IV mill. a.C. (facies Karanovo III-IV, 5.300-4.700 a.C.) e Calcolitico.
- Egeo: (Dikili Tash, Sitagroi) fine IV mill. a.C.
- Italia: i primi esempi si hanno nella I metà del IV mill. a.C., Eneolitico (Italia settentrionale, centrale, meridionale e insulare); Toscana: sfruttamento di giacimenti (Eneolitico-prima età del Bronzo.
- Francia: prime attestazioni al Neolitico recente (II metà del IV mill. 3.500/3.200 a.C.); dal Neolitico finale (3.200-2.900 a.C.) si sviluppa pienamente la metallurgia.
- Spagna: Neolitico (El Garcel – Antas in provincia di Almeria).
Nel corso del III millennio a.C. si diffonde ovunque l’uso del rame arsenicate (rame + arsenico in proporzioni variabili) che permette una più fluida colata e di realizzare, tramite la martellatura a freddo, oggetti più duri.
In età classica venne adoperato soprattutto per la monetazione in Atene di fine V a.C. (per i monetali bassi) che in età imperiale romana (asse e quadrante).
In generale il rame non ebbe un grande utilizzo se non in lega per il bronzo. Allo stato naturale venne utilizzato in impieghi particolari come i chiodi: in particolare nella carpenteria navale, anche per altri elementi (anche in epoca moderna e contemporanea) per la sua buona resistenza all’erosione della salsedine marina.
Il rame nativo esiste in piccole quantità e sotto questa forma venne utilizzato in antico. I minerali si rinvenivano sotto forma di ossidi, solfuri o carbonati.
La lavorazione avveniva con crogioli d’argilla immersi in carbone di legna e l’estrazione del minerale di rame poteva ottenersi da:
- Malachite 90% di rame metallico
- Solfuri 50% di rame metallico
L’uso di vasi forno, larghe scodelle di terracotta ben documentati in area iberica in siti pre-protostorici, permetteva l’impiego di tecniche non scorificanti.
Nel III millennio a. C. nel Vicino Oriente si adoperarono forni più evoluti che facevano fuoriuscire le scorie, grazie anche all’uso di sostanze fluidificanti (o scorificanti).
Sostanze (come arsenico e fosforo) che ebbero un largo uso durante l’Età del Bronzo attraverso una serie di complesse fasi di arrostimento del minerale ed estrazione (fusione o riduzione), che dai solfuri cupriferi portavano alla metallina, poi al rame nero che necessitava di ulteriori raffinazioni.
- Fornace
- Arrostimento > Solfuri + Legna (Calore) ® Ossido + Gas (Arsenico/Antimonio/Bismuto) ® Fusione
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Bib-TS-092 - L. Mugnani - Manuale pratico di fonderia - Milano, 1928
Bib-TS-094 - ICCROM - Ancient metals – Metaux anciens - Roma, 1980
Bib-TS-095 - C. Giardino - I metalli nel mondo antico - Bari, 1998