Analisi chimiche per materiali e metalli
AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)
Cap. ATS-F03 - Chimica - Pag. ATS-F03.06
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2012 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina
Per la corretta caratterizzazione chimica di materiali organici o metallici, per la pianificazione di interventi di restauro è necessario usare varie tecniche strumentali divisibili in due categorie:
* TECNICHE NON INVASIVE
: ha il vantaggio di non richiedere nessun tipo di campionamento basate su impiego di radiazioni elettromagnetiche la cui lunghezza d’onda è strettamente legata al tipo di informazione richiesta.Si possono ricavare poche informazioni sulla struttura chimica dei diversi materiali; difficilmente si può arrivare al riconoscimento molecolare di specifici composti chimici.
Analisi complementari a quelle invasive, dovrebbero sempre precederle per guidare la scelta di zone di campionamento per ottenere campioni rappresentativi su cui condurre analisi distruttive.
* TECNICHE INVASIVE
: finalizzate ad ottenere un maggior numero informazioni usando campioni il più piccolo possibile. Il campionamento deve essere mirato e meno invasivo possibile.
Indagini di tipo fisico:
generalmente sono condotte attraverso tecniche non invasive.Informazioni ottenute: si fondano su differenti interazioni della materia con radiazioni dello spettro elettromagnetico: le r
adiazioni e lo spettro elettromagnetico si estendono dai raggi gamma, alle radiofrequenze, passando per i raggi x, l’ultravioletto, l’infrarosso e le microonde. Irraggiando materia con radiazione luminosa si creano effetti diversi a seconda dell’energia usata da interazioni che interessano nucleo (raggi gamma, raggi X) a reazioni che interessano elettroni (UV, visibile), fino ad effetti che interessano vibrazione di molecole (IR, microonde, onde radio).Le radiazioni elettromagnetiche interagiscono con i materiali in maniera differenziata: forniscono specifiche informazioni sui materiali di ciascuno strato pittorico e su tecnica di esecuzione di un dipinto.
Tecniche radiografiche e tecniche fotografiche di ripresa nel vicino infrarosso (NEAR IR) e in fluorescenza ultravioletta forniscono immagini diverse da quella visibile; il confronto permette di ottenere una vasta gamma informazioni.
Vantaggio di queste tecniche: sia estensive che puntuali possono fornire non solo informazioni su tutta l'opera ma anche su aree circoscritte fino a pochi millimetri mettendo in evidenza alterazioni fisiche e fisico –meccaniche a partire dai supporti fino alla superficie pittorica.
Irraggiando l'opera con una radiazione di lunghezza d’onda λ comprese nella regione dell’UV si puo assistere ad emissione di parte dell’energia assorbita sotto forma di energia radiante.
FLUORESCENZA: λ ricade nello spettro della luce visibile (380-780 nm)
La tecnica fotografica che sfrutta questo fenomeno permette di:
*
visualizzare la presenza di vernici;*
vedere le differenze e localizzare materiali;*
identificare alcuni materiali in base al colore della fluorescenza;*
individuare ritocchi e ridipinture: l'intensità della fluorescenza dei materiali risulta funzione dell’invecchiamento dei ritocchi e delle ridipinture che possono apparire piu scuri rispetto al materiale originario.
Tecniche potenzialmente utili: sono le tecniche portatili basate su
SPETTROSCOPIA INFRAROSSA cioè impiego di radiazione nell’infrarosso: invece di registrare uno spettro di assorbimento si misura l'intensita di radiazione riflessa in funzione della lunghezza d’onda spettro generato per riflettenza della radiazione IR che non è equivalente a quello dell’assorbimento.
Si possono distinguere in
NON DISTRUTTIVE e DISTRUTTIVE:* TECNICHE NON DISTRUTTIVE
: non prevedono alcun trattamento chimico del campione; sfruttano le proprietà d’interazione della radiazione elettromagnetica con la materia.* TECNICHE DISTRUTTIVE
: prevedono attacco chimico o termico del campione, separazione cromatografica dei componenti e la loro rivelazione che spesso è eseguita con spettrometro di massa.
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Dispense tratte da: http://doc.studenti.it/download/skip/chimica-ambiente-beni-culturali_1.html (nel 2012, ora il sito non è più esistente)
Bib-TS-086 - M. Matteini, M. Moles, la Chimica nel restauro, Nardini editore, Firenze
7 - M. Matteini, M. Moles, Scienza e restauro, Nardini editore, FirenzeBib-TS-088 - L. Appolonia, S. Volpin, Le analisi di laboratorio applicate ai beni artistici policromi, casa editrice il Prato, Padova