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 Suono e tono della Campana individuale

AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)

Cap. ATS-J02 - Acustica della Campana - Pag. ATS-J02.17

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2012 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

Campane non ottave

 

INDICE

 

 

 

 

Campane non ottave o Campane ottave sbagliate?

Le osservazioni delle pagine precedenti (capitolo Jo2 - vedi Sommario) si basavano quasi esclusivamente su campane ottave con i primi cinque parziali do3, do4, mib4, sol4, do5 (validi per una campana di esempio di nominale do4).

Un paio di volte, si è anche notato che sono possibili altre strutture tonali, campane none, campane settime e anche campane seste. La questione è se i tipi di questo genere dovrebbero essere presi sul serio, o dovrebbero essere considerate come campane ottave sbagliate.

Per l’ultima possibilità c’è il fatto che da quando si indagano un gran numero di campane storiche, così da individuare ogni tipo concepibile, una chiara tendenza è quella di realizzare la campana ottava. A quanto pare, tutti i fonditori di campane, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno cercato di fare campane ottave, e quando non ci sono riusciti, il risultato anormale non è stata una scelta consapevole.

Si affronta allora il problema dal lato di dimostrare che la cosiddetta campana ottava fallita ha ancora il suo fascino.

Perché non sono percepite come false, ma come al solito, è qui che ancora una volta la larghezza di banda critica viene ascoltata (Cfr. "Banda psicoacustica" a pag. J02.10 "Accordatura della Campana").

Per i vari toni non può dissonare purché essi siano ad una distanza superiore ad una terza minore l’uno dall’altro. Ancora una volta si deve sottolineare che quando due tubi d'organo sono dissonanti tra di loro, ciò trova le sue origini in toni battenti. Ma i parziali non hanno connotazione in una campana, di cui essi stessi sono parte, quindi non ci può essere dissonanza.

Alla luce di ciò, non è sorprendente che nessuno realmente si opponga a una campana la cui la Prima è troppo bassa, una caratteristica che si può trovare in molte campane storiche, in modo che sia do3, si3, mib4, sol4, do5, con l’osservazione fatta, va osservato che il tono di Prima ridotto è raramente un semitono esatto.

E si definiscono ora con maggior precisione questi tipi di campane.

 

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Concetto di campana non ottava

Le campane non ottave sono chiamate secondo l’intervallo che inizia dal tono di battuta modificato, calcolato rispetto alla posizione della Prima. La tabella sottostante dove è mostrata l’ottava do5 (I-4) rispetto alla fondamentale do4, potrebbe essere un esempio chiarificatore. Incidentalmente, questa è una scelta tra le varie possibilità.

 

Nome della campana

I-2 II-2 I-3 II-3 I-4
 

Campana sesta maggiore con doppia riduzione della Prima

 

Do3 Sib3 Mib4 Fa4 Do5
 

Campana settima maggiore con Prima ridotta

 

Do#3 Si3 Mib4 Fa#4 Do5
 

Campana ottava minore con Prima pura

 

Do3 Do4 Mib4 Sol4 Do5
 

Campana ottava minore con Prima ridotta

 

Do3 Si3 Mib4 Sol4 Do5
 

Campana ottava maggiore con Prima pura

 

Do3 Do4 Mi4 Sol4 Do5
 

Campana nona minore con eccesso di Prima

 

Si2 Do#4 Mib4 Sol4 Do5
 

Campana nona minore con Prima ridotta

 

Si2 Si3 Mib4 Fa#4 Do5

 

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Figura 01: Il fianco mobile

Ciò che si vede da questa lista, è che solo la campana nona minore ha un eccesso di Prima discutibile. Infatti in questa campana ci sono la Prima e la Terza all’interno della banda critica (Cfr. "Banda psicoacustica" a pag. J02.10 "Accordatura della Campana") e ciò può provocare distorsioni in un buon suono. Pertanto non ci sono intervalli musicali disturbati, ma vi è la probabilità di battimenti eccessivi.

Non si può dire che queste campane siano state ricercate con consapevolezza.

Esempio lampante è l’interazione tra la Fondamentale e la Prima. Sembra che quando la fondamentale è alta, la Prima è generalmente troppo bassa e viceversa. E il tutto ha  a che fare con un disegno del profilo determinato.

Una volta cioè che si crea il profilo conico, in modo che la costrizione sopra l’anello di battuta sia meno pronunciata, allora la fondamentale si abbasserà di tono e la Prima sarà invece crescente.

Vi è quindi una campana nona con Prima aumentata.

Al contrario, quando la fondamentale è troppo alta e la Prima troppo bassa, si ha rispettivamente una campana settima o una campana sesta, che trovano la loro origine in un modello più ristretto.

In figura 01 a sinistra, sono disegnati questi casi estremi, insieme alla campana minore normale.

Va infine notato che, contrariamente alla Germania, nei Paesi Bassi esistono poche campane non ottave. Nei Paesi Bassi e nelle Fiandre, le campane ottave dei carillon, hanno sempre dominato la cultura campanaria. In effetti, il motivo per cui solo i rintocchi delle campane ottave possono essere accettate, è ovviamente chiaro.

Infatti, solo un semplice esempio, una campana che suona con fondamentale do4 e con ottava grave do#3, in una melodia può dare solo confusione.

E poi dobbiamo solo parlare dei battimenti che queste stesse campane possono fare. Ma questo argomento, che le campane possono anche suonare ad alto volume, è necessariamente corretto. Con tutto questo vale la pena di fare un discorso strutturato, segnalando l’importanza della campana non ottave, e di indagare le campane seste e none.

Sappiamo che la campana nona suonata forte e a lungo ha una fondamentale un po’ trattenuta, mentre la sesta è secca. Che ci sia un rapporto con il profilo, ciò è ovvio.

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Bibliografia

 

Bib-TS-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni

Bib-TS-246 - André Lehr - Een klankanalyse van de 16de-eeuwse Van Wou-klokken in de Domtoren te Utrecht (Asten, 1980)

Bib-TS-247 - André Lehr - Partial Groups in the Bell Sound. In:  The Journal of the Acoustical Society of America , vol.79, 1986, blz.2000-2011

Bib-TS-248 - André Lehr - The designing of swinging bells and carillon bells in the past and present (Asten, 1987)

Bib-TS-249 - André Lehr - The tuning of the Bells of Marquis Yi. In: Acustica , vol.67, 1988, blz.144-148

Bib-TS-250 - André Lehr - A statistical investigation of historical swinging bells in West Europe. In: Acustica , vol.74, 1991, blz.97-108

Bib-TS-251 - André Lehr - Profielconstructies van luid- en beiaardklokken in het verleden (Asten, 1991)

Bib-TS-252 - André Lehr - Acoustic research. In:  45 Years of Dutch Carillons 1945-1990 , L.Boogert, A.Lehr, J.Maassen (ed.), 1992, blz.132-145

Bib-TS-253 - André Lehr - Vormoptimalisatie van luid- en beiaardklokken. In: Symposium Structural Optimization in the Netherlands , F. van Keulen en A.J.G. Schoofs (ed.),  November 9, 1995, Technische Universiteit Delft

Bib-TS-254 - André Lehr - Berekening van het klokprofiel. De eindige-elementen-methode in combinatie met optimalisatie-techniek helpt een oud ambacht. In: Principieel, werktuigbouwkundig magazine, Universiteit Twente , jg.1, Lente 1997, blz.23-28

Bib-TS-255 - André Lehr - Designing Chimes and Carillons in History. In: Acustica, 1997, vol.83, blz.320-336

Bib-TS-256 - André Lehr - Metaalkunde en Torenklokken. In:  Metalen in Monumenten en Vernieuwbouw , Syllabus van de Studiedag van WTA, Nederland-Vlaanderen, Wetenschappelijk-Technische Groep voor Aanbevelingen inzake Bouwrenovatie en Monumentenzorg, op 21 november 1997 in het Provinciehuis te Antwerpen, blz.60-73

Bib-TS-257 - André Lehr - Campanologie. Een leerboek over klank en toon van klokken en beiaarden (Mechelen, 1997, 2de druk 1998)

Bib-TS-258 - André Lehr - The Geometrical Limits of the Carillon Bell. In:  Acustica,  vol.86, 2000, blz.543-549

Bib-TS-259 - André Lehr - The Removal of Warbles or Beats in the Sound of a Bell. In:  Acustica , vol.86, 2000, blz.550-556

Bib-TS-260 - André Lehr - Geschiedenis van de campanologie (Asten, 2001)

Bib-TS-261 - André Lehr - Leerboek der Campanologie, 2007

 

 

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